Dagli altari alla polvere
In poche ore nascono e muoiono candidature, speranze, progetti a lungo preparati. Ieri Prodi, sugli altari alla mattina, nella polvere a metà pomeriggio. Eppure si trattava di un uomo di grande esperienza internazionale, di prestigio per la storia non solo del suo partito ma dell’intero Paese. Quindi Bersani che annuncia le dimissioni da segretario del partito e al tempo stesso le speranze di diventare Presidente del Consiglio. Forse coloro che volevano un Governo con il M5S non si sono resi conto che il voto su Rodotà avrebbe portato alla fine di colui che maggiormente aveva scommesso su di una alleanza con loro. Il clima è pesante, per alcuni una vera e propria tragedia. Tragedia che però diventa grottesca quando, messisi alla ricerca dei colpevoli, alcuni grandi elettori di lunga anzi lunghissima militanza parlamentare puntano il dito contro i renziani, gli unici che da mesi si sono spesi per l’elezione di Romano Prodi. Io l’ho votato, pur ricevendo decine di sms e messaggi che mi invocavano di non farlo, nella convinzione che nella crisi attuale ci vuole una persona di esperienza con caratura internazionale, che sappia tenere la barra ( e la schiena) dritta. Ora ci si rivolge al Presidente della Repubblica Napolitano che nonostante la fatica di questo lungo settennato forse si accollerà un supplemento di fatica indicando condizioni stringenti politiche e di tempi . Sarà lui, confido con tutto il cuore, ad accompagnarci con la sua saggezza fuori dalla seconda Repubblica verso una nuova fase della storia del nostro amato Paese.
filippo zanca
20 Aprile 2013 @ 17:03
carissimo roberto, sono felicissimo di saperti a roma in veste di senatore, per giunta. mi ricordo di quando mi raccontavi della difficile vita del liceale con una buona dose di orgoglio, nella milano degli anni di piombo: io dalla provincia adriatica ero ben contento di dovermi confrontare più col greco ed il latino…! in questo momento si sta realizzando la rielezione di Napolitano e contemporaneamente lì fuori si urla e si inveisce da parte di chi si crede il detentore di ogni verità: mi auguro che si possa lavorare nell’interesse dell’italia senza fare concessioni a un manipolo di beceri dolciniani.
complimenti e buon lavoro!
ciao, filippo zanca
Luciano Corradini
15 Dicembre 2013 @ 17:17
Grazie per questa informazione, che chiarisce uno spicchio delle “notte degli imbrogli”, che ha portato alla bocciatura di Prodi. Condivido le ragioni per cui lo hai votato e non riesco ad accettare la indecente segreta congiura dei 101. E questo non perché ho fatto tre anni di liceo con Romano ginnasiotto e un anno di collegio Augustinianum con lui fetentissima matricola. Al termine dei ludi l’ho battezzato con una brocca d’acqua. Ma la carriera che ha fatto è merito suo ed è stata (e potrebbe ancora essere) una risorsa per il Paese.