Sette giorni, la Primavera
Che stesse per giungere la Primavera è apparso chiaro fin dalla prima mattina. Avevo un appuntamento alle 8 di martedì 19 marzo con Padre Jacques Gagey e altri cinque Scouts et Guides de France in Piazza Pasquale Paoli. Dopo un abbraccio pieno di amicizia abbiamo attraversato il ponte sul Tevere e percorso con il cuore un po’ in agitazione Via della Conciliazione. Piazza San Pietro era già invasa da una folla festante, il cielo era azzurro come non lo ricordavo da mesi, un sole ancora tiepido tinteggiava d’oro le statue sul colonnato del Bernini. La gente sorrideva in modo gentile guardando la cupola, le nuvole e poi gli occhi di chi ti stava vicino. Non abbiamo dovuto aspettare molto perché la Papamobile si è messa a girare per la piazza come se Bergoglio volesse venire a salutarci uno per uno. Quindi la Messa: semplice, bella, intensa e al tempo stesso ricca di gesti che aprono porte rimaste per troppo tempo chiuse. La lettura del Vangelo in greco, la preghiera dei fedeli in Russo, in arabo, in cinese: è chiara la volontà di questo Papa di avviare un dialogo, di mettersi in ascolto. Il suo insistere nel definirsi semplicemente Vescovo di Roma è una mano tesa nei confronti di coloro che hanno sempre avuto qualche problema con il primato di Roma. La partecipazione alla Messa del Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli (non accadeva dal 1054!), gli incontri con il Rabbino Capo della comunità ebraica di Roma Riccardo Di Segni, quelli con gli esponenti di 34 Chiese non cattoliche, con i rappresentanti di altre cinque religioni (musulmani, giainisti, sikh, buddhisti e indù), le parole rispettose verso i non credenti, fanno comprendere bene che Papa Francesco I° pensa alle religioni come una fonte e una risorsa per la pace, la reciproca comprensione e amicizia, anziché come la ragione di conflitti. Riecheggiano nella mia testa le sue parole: “Prendetevi cura, custodite il Creato, gli altri (specialmente i più poveri e bisognosi), e voi stessi”. In poche parole la sintesi di grande un programma di governo per la Chiesa e anche un grande messaggio spirituale. Si, l’aria era frizzantina, il calendario ancora non lo prevedeva, ma già si sentiva un vento di Primavera lo scorso 19 marzo in Piazza San Pietro, per la Chiesa, il Mondo e la nostra voglia di vivere.