Cambiamo Verso
Dunque siamo ad un passo. Dopo tanto correre, girare, parlare, telefonare, ascoltare, dialogare eccoci arrivati al giorno delle Primarie del PD che sceglieranno il nuovo Segretario.
Perché questa scelta è così importante? I motivi sono diversi e sono sotto gli occhi di tutti. Mai l’Italia negli ultimi trenta anni è stata in una crisi così grave. Crisi economica, crisi finanziaria, crisi occupazionale (i giovani soprattutto, ma anche i cinquantenni che si sentono prematuramente gettati fuori dal mondo del lavoro). Ma non solo. E’ una crisi di fiducia, di speranza, di autostima di un Paese che guarda a se stesso con l’aria del pugile che salendo sul ring pensa solo di poterle buscare. Crisi politica. Guardiamo ai fatti: nel Centrodestra è finita a piatti in testa, con insulti, velate minacce, falchi che si mangiano le colombe, pitoni, piranha… Oggi non ha un progetto politico per l’Italia e non ha nulla da raccontare agli italiani su come fare ad uscire dalla spirale recessiva. La Lega Nord vive la malinconica fine del suo fondatore, azzoppato dagli scandali, umiliato ieri nelle urne (solo 8 mila votanti!). Contro l’Italia, contro l’Europa… Proposte? Non pervenute. Il Movimento 5 Stelle sta mostrando il suo volto peggiore di intolleranza mista a faciloneria. Prevalgono gli insulti, il disprezzo, in certi casi l’arroganza…. Chi dissente viene espulso o emarginato. Scelta Civica è lacerata in due, tutte brave persone incapaci però di stare insieme e di proporre un progetto comune.
A sinistra c’è il Partito Democratico. Oggi si vota per il suo futuro in un clima di confronto a volte duro ma di sostanziale rispetto. Una scelta diversa (ci contiamo anziché dividerci) gravida di conseguenze: Cuperlo è il paladino della vecchia nomenclatura (D’Alema, Bersani): rassicurante e perdente (alle ultime elezioni 3 milioni e mezzo di elettori). Civati l’outsider imprevedibile (l’anno scorso sosteneva Bersani – leggere qui – , quest’anno si propone come l’alternativa… mah!). Matteo Renzi ha il profilo di rinnovatore più credibile e coerente. E’ stato il primo a contrapporsi coraggiosamente e lealmente alla vecchia struttura del partito, a metterne in discussione i riti, il linguaggio, le icone ideologiche. Il primo a promuovere nei fatti un rinnovamento generazionale, a praticare (non solo predicare) una parità di rappresentanza femminile (ha una giunta composta per metà da donne), di politiche di tutela del territorio (piano urbanistico a volume zero); il più coerente nel chiedere una modifica della legge elettorale (Roberto Giacchetti digiuna ormai da 60 giorni) e per l’abolizione del sistema del finanziamento pubblico ai partiti. Anziché insultare gli avversari propone delle idee per il rinnovamento del nostro Paese, una sua semplificazione sul piano della burocrazia, della giustizia, un piano per il lavoro (job act), una valorizzazione della scuola. Qui il programma completo. Soprattutto Matteo propone di uscire dalla nostra pigrizia, dalla nostra rassegnazione, racconta che molto se non tutto dipende da noi, che non è vero che siamo condannati al declino, che possiamo camminare a testa alta, davanti ai nostri figli e davanti all’Europa, che possiamo ancora provare il gusto della sfida, che è importante partecipare ma che bisogna anche puntare alla vittoria. Oggi la parola è a ciascuno di noi. Possiamo scuotere la testa, dire che tanto è inutile, che non vale la pena, starcene a casa a guardare la partita e lasciare che le cose vadano come vadano. Insomma rinunciare a dire la nostra e contribuire al fatto che tutto rimanga come è oggi. Il vantaggio di questo atteggiamento è che domani potremo continuare a lamentarci, a scuotere la testa, a borbottare contro tutto e tutti . Magari avremo anche ragione salvo che la responsabilità sarà anche nostra. Oppure possiamo metterci in coda fuori da un seggio (qui le istruzioni), chiacchierare per mezz’ora con qualche altro votante, mettere la nostra scheda nell’urna e contribuire con un sorriso a cambiare verso all’Italia. Io farò così e voterò Matteo Renzi.Buon voto a tutti voi.
Ernesto Capobianco
9 Dicembre 2013 @ 09:27
il cambiamentoEgregio dottore,ci siamo incontrati circa un anno fa e abbiamo discussso di come far crescere l’Italia senza piangerci addosso.Le opportunita di cui abbiamo parlato erano un metodo per far crescere il sistema paese,le politiche nei confronti delle pmi,l internazionalizzazione con politiche mirate perche’ abbiamo una struttura molto differente ..MI piacerebbe reincontrarla x capire se posso aiutare a guidare il cambiamento nel nostro paese sfruttando la mia esperienza di 20 anni di Italia e in Europa
Con stima
Ernesto Capobianco
Antonio Duva
9 Dicembre 2013 @ 16:32
Risultato splendido e superiore a ogni aspettativa. Ora comincia la sfida più difficile : quella di far coincidere i fatti con le parole. La fiducia che in tanti (anche qui a Milano e ne sono particolarmente lieto) abbiamo data a Renzi è un capitale prezioso che, ne sono certo, non verrà disperso. Sarà necessario un impegno straordinario: rilanciare il Pd per metterlo in condizione di essere davvero la guida di un’Italia rinnovata e capace di conquistare il futuro che merita. Buon lavoro, di cuore
Roberto Cociancich
22 Dicembre 2013 @ 19:14
Grazie Antonio, condivido in toto quel che scrivi. Auguri di Buon Natale!
Luciano Corradini
15 Dicembre 2013 @ 16:30
Caro Roberto, sono venuto a Roma il 12 e 13. Dopo Casavola e Palermo ho parlato, nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, a 64 insegnanti selezionati fra quelli che hanno proposto al MIUR e a Camera e Senato (Dalle Aule parlamentari alle aule scolastiche, Lezioni di Costituzione, progetti di approfondimento di articoli della Costituzione), una relazione sul tema: “La Costituzione come risorsa per la scuola”. Clima di attenzione, di serietà, interventi puntuali e esposizione di progetti credibili, orientati al superamento delle crisi in atto, presentati talora con entusiasmo. Mi dispiace non averti incontrato. Sarà per un’altra volta. Auguri di buon Natale!
Roberto Cociancich
22 Dicembre 2013 @ 19:13
Caro Luciano,
grazie dei tuoi messaggi, tutti molto apprezzati. Spero di incontrati presto, nel frattempo auguri di Buon Natale!
Giampiero
20 Dicembre 2013 @ 16:49
Ciao Roberto, sono un capo scout.
Non ho altra maniera di interagire con te, ma vorrei che tu chiarissi il motivo per cui hai votato l’emendamento “grazie al quale il governo ridurrà i trasferimenti alle Regioni e agli enti locali che emanano norme restrittive contro il gioco d’azzardo“.
Spero tu abbia il tempo/voglia di chiarire questa posizione piuttosto “sorprendente” per un capo scout come te, per le posizioni della nostra associazione e soprattutto per i valori scout.
Buona Strada
Giampiero
Roberto Cociancich
22 Dicembre 2013 @ 19:12
Caro Giampiero, è inutile cercare scuse o spiegazioni. Lo riconosco senza problemi: quel voto è stato uno sbaglio, frutto di un modo un po’ caotico di legiferare (quando ci sono centinaia o anche migliaia di emendamenti – come è avvenuto nei giorni scorsi – non si riesce ad approfondire tutto). Ora l’importante è porre rimedio e lo faremo presto.
Bona strada a te
roberto
Andrea Biglietti
21 Dicembre 2013 @ 10:49
Caro Roberto, non so se questo è il sito giusto ma, confesso, non so come farti arrivare, nella tua veste di senatore oltre che di persona con la quale condivido un impegno di lunga data nello scoutismo, tutta l’amarezza e l’indignazione per la norma votata in questi giorni in Senato e “punitiva” nei confronti dei comuni che cercheranno di ostacolare la diffusione del gioco d’azzardo (forse il termine è improprio e riduttivo ma intendo includere TUTTI i giochi in cui utilizzando denaro è possibile vincere altro denaro) sui loro territori.
Proprio nello stesso giorno, per una tragica coincidenza, si è scoperto che quello che pareva un efferato delitto altro non era se non l’esito, drammatico, di contrasti familiari nati a seguito di patologia da gioco (vedi l’articolo sulla Stampa di ieri).
Dal partito democratico mi aspetto norme che premino e sostengano, anche economicamente, i comuni che osteggiano con determinazione la diffusione del gioco così come sopra definito, non norme che li ostacolano. Mi aspetto che lo stato sia al loro fianco per eradicare dalla società la malapianta del gioco, non per favorirla. Anche se questo dovesse costare in termini di entrate fiscali, peraltro ridicolamente basse rispetto al volume d’affari complessivo del settore del gioco. Auguri di Buon Natale a te e famiglia.
Roberto Cociancich
22 Dicembre 2013 @ 19:07
Grazie Andrea, quel voto è stato un errore, bisogna riparare al più presto. Buon Natale anche a tutti voi