Alcuni motivi per guardare avanti con fiducia
Dunque: neanche il tempo di essere contento per essere diventato Senatore che subito mi scopro a soffrire e patire per la complessità della situazione e il vicolo cieco in cui sembra essersi già arenata la nuova legislatura. In altre parole: ragazzi che pasticcio!
Ma andiamo con ordine. Innanzitutto lasciatemi dire che sono davvero emozionato e profondamente grato di avere questa possibilità di servire il mio, il nostro Paese all’interno delle istituzioni. Lo voglio dire, a costo di sembrare ottocentesco: è un grande onore, forse il più alto a cui un cittadino può aspirare. Sono al tempo stesso consapevole della pochezza dei miei meriti e delle mie capacità (la mattina mi sveglio e mi domando: sono davvero io? Ma come è possibile?) e conscio dell’importanza del mandato che mi viene affidato. Il Parlamento, oggi così deriso e disprezzato, è in realtà una delle conquiste più alte che la civiltà giuridica e istituzionale della storia umana abbia mai prodotto. Il luogo, per me sacro, in cui vengono espresse e si confrontano le opinioni, le speranze, gli interessi degli uomini e delle donne del nostro Paese. Una conquista frutto di innumerevoli sofferenze, battaglie, lotte cha hanno via via ampliato il suffragio a fasce sempre più ampie della popolazione. Ancora oggi tanti uomini e donne attraversano il Mediterraneo su minuscole carrette, attraverso i confini nascosti nei vani dei camion o negli inframmezzi dei treni solo con la speranza di poter approdare in una terra libera in cui sia loro concesso un giorno (o forse non a loro ma almeno ai loro figli o nipoti) di essere chiamati cittadini, di poter votare e magari essere eletti. Di poter dire la loro, essere ascoltati e rispettati.
Ripenso in questo momento anche alla vicenda della mia famiglia, quella di mio padre in particolare. Il nonno Giuseppe, che non ho conosciuto, che abbandonò con moglie e figli le terre dell’Istria in cui era nato e vissuto, divenute improvvisamente terra straniera, per giungere, profugo tra profughi, in questa nostra Italia che egli amava più di quanto l’amassero tanti altri italiani. Penso a lui, a mio padre e mia nonna Maria, che pur avendo poco persero tutto e si incamminarono verso questo Paese con la speranza che potesse dare loro asilo, sicurezza e magari un giorno, forse chissà, persino un po’ di benessere… Penso spesso a loro in queste ore, ai sogni e ai timori che portavano in cuore e mi chiedo se mai avrebbero immaginato, vedendo le porte chiuse, l’indifferenza e la paura della gente, talvolta persino l’ostilità che li circondava, se avessero mai pensato anche solo per scherzo che un loro discendente sarebbe stato un giorno eletto Senatore. E sono proprio io, sì, quel loro discendente, beneficiato senza averne merito di tutti i sacrifici, le rinunce e le lotte di cui loro si sono resi protagonisti che mi preparo a sedere nel luogo più alto della Democrazia Repubblicana, il Senato, nel cuore della città eterna, investito del ruolo di rappresentante della Nazione. Forse non mi crederete ma sento fin da ora un brivido sulla pelle e penso che quando varcherò quel portone il cuore batterà forte… Cercherò comunque, lo prometto, di tenermi dritto sulle gambe!
La prima cosa che mi pare ora necessaria è quella di contribuire a consolidare il rispetto che si deve per questo luogo alto della politica, per tutto ciò che esso rappresenta e che troppe volte è stato tradito dal malcostume e da comportamenti irresponsabili. Durante tutta la campagna elettorale ho cercato di evitare, di eludere ogni richiesta di impegno o di promessa (tranne quelle richieste dalla campagna “Riparte il Futuro” promossa da Libera e dal Gruppo Abele) consapevole di quante volte le promesse sono state annunciate e poi non mantenute. Ora che nulla mi costringerebbe a farlo, essendo già stato eletto, voglio invece prendere il primo impegno: ridare prestigio a questa istituzione.
Ritengo che l’unico modo per farlo sia quello di comportarsi in modo corretto e di portare rispetto agli altri: innanzitutto ai cittadini, evitando facili demagogie, furbizie, opportunismi e poi verso gli altri colleghi Deputati e Senatori. Troppe volte le Camere sono apparse ring di wrestling anziché luoghi di confronto civile. Anche se non sarà sempre facile, vorrei contribuire a questo miglioramento ritenendo che il rispetto che gli italiani devono riconquistare verso se stessi (oltre che dagli altri) trovi una prima radice nel rispetto che gli uomini che li rappresentano devono portare nei loro confronti e nelle relazioni personali.
Veniamo poi alle preoccupazioni politiche: da tre giorni non ricevo altro che messaggi che oltre a rivolgermi affettuosissimi auguri e raccomandazioni (“mi raccomando: stai attento, non diventare come gli altri”, non farti fagocitare, non assumere la mentalità del potere – ci manca solo che qualcuno mi dica: mettiti la canottiera di lana….” – tra parentesi grazie di cuore a tutti!) esprimono la preoccupazione e in certi casi persino la disperazione per quella che appare una situazione senza via di uscita. Torneremo a votare fra pochi giorni? Cosa faranno gli attivisti M5S? Si candiderà Matteo Renzi? Bersani continuerà o si dimetterà?
Certo la situazione non appare affatto semplice: nessun partito dispone di una maggioranza, il Movimento 5 Stelle non intende appoggiare formalmente alcun Governo (c’è persino scritto nel loro codice di comportamento il divieto ad “associarsi ad altri partiti o coalizioni o gruppi se non per votazione su punti condivisi”) il linguaggio usato dal loro leader non è di quelli che ti faccia proprio venire voglia di sederti con lui a bere un buon bicchiere di Porto… eppure… eppure io sono convinto che tutti coloro che sono stati eletti, a destra come a sinistra (o tra le cinque stelle, che probabilmente non stanno né a destra né a sinistra, bensì in alto da qualche parte nel cielo), insomma tutti i nuovi Deputati e i nuovi Senatori nutrono in fondo al cuore il desiderio di fare il bene dell’Italia e dell’Europa, il bene delle loro famiglie, dei loro amici più cari, di adoperarsi per migliorare il nostro Paese, renderlo più giusto, più libero, più ricco.
In tutti loro, come in me, c’è un’energia che chiede di essere spesa e utilizzata per obiettivi alti, per un cambiamento che appare urgente e necessario, per realizzare riforme che per troppo tempo sono state rinviate. Io ritengo che con ogni probabilità oggi appariamo divisi sulla scelta di quali sono le strade da percorrere ma non siamo divisi sulla meta che vogliamo raggiungere. Mai come oggi è possibile il cambiamento, mai come oggi c’è la possibilità di costruire una fase nuova, di semplificare e rendere più vero il nostro linguaggio. Mai come oggi c’è bisogno di una politica alta, mai come oggi ci sono persone nuove che chiedono di essere messe alla prova per farla.
Ecco perché ritengo di avere buoni motivi per essere fiducioso, per guardare al prossimo futuro come una grande straordinaria opportunità, in un Parlamento profondamente rinnovato, già ringiovanito, scevro – mi auguro – da quelle incrostazioni e pregiudizi che per troppo tempo hanno bloccato tutto. Oggi è il tempo di guardarsi tra Parlamentari con stima e rispetto, curiosi di ciò che ci diremo l’un l’altro, capaci di camminare insieme per perseguire consapevolezze più alte, assumere decisioni migliori, sciogliere i nodi che imbrigliano il nostro Paese. È il tempo di essere donne e uomini di coraggio e di mostrare la qualità di cui siamo fatti. Ecco perché sono fiducioso che questa possa essere una grande Legislatura e sono fiero ed emozionato di intrecciare la mia vita con quella del nostro Grande Paese.
Alessandro
9 Marzo 2013 @ 17:53
Mi auguro di cuore che la tua fiducia diventi la fiducia che verrà votata ad un governo che possa iniziare il profondo cambiamento di cui abbiamo bisogno… in bocca al lupo (a tutti noi)!
Mauro DD
10 Marzo 2013 @ 07:56
Grazie Roberto,
per questa speranza. Ricordati , oltre a metterti la maglia di lana, anche di continuare ad andare a Zig-Zag, Capo! Buona Strada (e anche Buona Caccia).
livio pinto
15 Marzo 2013 @ 11:08
In bocca al lupo, fai del tuo meglio, e cerca sempre di guardare lontano! La strada a volte è in salita ma non ci sono mai sentieri impercorribili. Buona caccia!