L’artista profugo palestinese che racconta i rifugiati.
Diritti umani, buona informazione e arte, questi i temi di cui parlerò oggi alle 11.30, alla Sala Caduti di Nassiriya in Senato, insieme all’ambasciatrice della Palestina in Italia, Dra Mai Alkaila, al segretario aggiunto della Federazione della stampa, Mattia Motta, all’ex sottosegretario alla Cultura Vincenzo Vita, membro di Articolo 21, e all’artista Abdul Rahman Katanani, 33enne palestinese che nonostante il successo delle sue sculture a livello internazionale, quotate e vendute anche da Christies, non ha voluto lasciare il campo profughi libanese in cui è nato e dove lavora e vive.
L’artista, a Roma per la sua prima mostra personale in Italia, è rimasto molto colpito dal terremoto dello scorso agosto nel Centro Italia e ha deciso di donare una delle sue istallazioni per la ricostruzione di Amatrice. Le sue opere sono simbolo di conflitto, sofferenza, sopravvivenza, speranza e anelito alla libertà, fisica e spirituale, la sua arte è al servizio dei diritti umani.
Un bel modo per affrontare argomenti importanti e delicati; un racconto di sofferenza e speranza assieme, fatto non solo di parole ma anche di impegno, immagini e arte.