Politica ed Istituzioni in Kurdistan
Giornate ricche di una incontri politici ad alto livello con i rappresentanti dei partiti (PUK, PDK e Gorran) e con alcuni ministri ( dei rapporti esterni e della Salute) del Kurdistan. Tema principale è la possibilità di tenere entro l’anno un referendum sull’indipendenza del Kurdistan dall’Iraq, sui rischi che ciò comporta tenuto conto delle prevedibili reazioni dei suoi vicini (Turchia, Iran, Siria e Bagdad), dell’andamento vittorioso delle operazioni militari dei soldati curdi (Peshmerga) contro i terroristi del Daesh/ISIS. È un momento difficile, pieno di speranze e aspettative e al tempo stesso di timori, più che comprensibili in un popolo tante volte perseguitato e discriminato. Un popolo purtroppo molto diviso tanto che i diversi partiti hanno persino delle proprie milizie e controllano porzioni di territorio. Nell’ambito di questi incontri rendiamo omaggio al leader del nuovo partito Gorran, recentemente scomparso, ponendo una corona di fiori sulla sua tomba.
Un aspetto fra i più paradossali e inquietanti della vita politica del Kurdistan è la paralisi dell’attività del Parlamento determinata da oltre un anno dal fatto che viene fisicamente impedito al presidente di raggiungere il palazzo del Parlamento. Abbiamo chiaramente detto alla delegazione parlamentare che ci ha accolto a Erbil che se non verrà ripristinata una situazione di legalità costituzionale non ci sarà credibilità internazionale del Kurdistan e anche gli aiuti politici saranno più difficili.