Piazza Fontana, Milano
Di quel giorno, di quel che accadde, di Piazza Fontana, non dovremmo dimenticarci mai. Qualcuno l’ha definita “madre di tutte le stragi” perché arrivò all’improvviso e fu solo la prima di molte altre. C’era paura ed io, bambino, la ricordo. Fu il momento in cui allo Stato fu chiesto di assumersi la responsabilità di dare risposte, di dare sicurezza, di condannare la violenza ma soprattutto di fermarla.
La guerra era un ricordo lontano, ma il fragore delle bombe ancora no. Si guardava al futuro, l’Italia stava nascendo ancora una volta dalle sue ceneri e lo faceva con l’ottimismo dei suoi cittadini. Una bomba avrebbe quel giorno spezzato l’idillio di molti e proiettato nel passato molti altri. Quale futuro ci sarebbe Stato? Sono passati 48 anni da Piazza Fontana, da Piazza Venezia, da Via Veneto, dall’Altare della Patria, da Piazza della Scala. Sembra un tempo lontano eppure echi di quel movimentismo fascista ancora aleggiano nel nostro presente.
La Politica è il mezzo con cui le persone esprimono la dignità dei propri pensieri: quale dignità politica c’è dietro la violenza ed il suo uso come fine per la politica? Questa è una domanda che nessuno di noi avrebbe pi voluto porsi dopo gli anni di piombo. Eppure, ancora oggi la nostra memoria deve essere viva e faro per il presente, perché quel passato non torni.
Alcuni giorni fa, davanti alla sede di Repubblica a Roma, è esploso un ordigno subito rivendicato da una formazione di estrema destra. Irruzioni e intimidazioni da parte di questi militanti verso chi la pensa in modo diverso da loro sono stati negli ultimi preoccupazione di molti e indifferenza di alcuni. Nell’indifferenza e nella giustificazione, però, si abdica alla democrazia.
Nel tempo in cui ci chiediamo ancora se destra e sinistra abbiamo ragione di essere, devo ammettere che la risposta non può essere che positiva. Il riformismo politico, l’europeismo, l’uguaglianza, ogni valore contenuto nella nostra Carta Costituzionale deve essere ribadito con maggiore forza e determinazione perché il nostro Paese non ceda alle tentazioni della violenza come risposta e del populismo come alternativa alla democrazia.
Oggi ricordiamo la strage di Piazza Fontana posando un fiore di libertà in ogni luogo in cui forte ancora si sente il bisogno di difendere quella libertà.