Milano, Europa: destini incrociati
Si avvicinano le elezioni primarie per la scelta del nuovo segretario del PD ed è stato quindi un grande piacere ritrovarsi con alcuni amici di grande valore come Stefano Boeri e Laura Galimberti per dibattere sul ruolo che Matteo Renzi e la sua leadership hanno avuto su Milano e il suo peso in Europa negli ultimi anni. E’ indubbio che Matteo abbia saputo interpretare e leggere Milano meglio di chiunque altro a cominciare dalla convinzione con la quale ha voluto scommettere su Expo proprio in un momento in cui tanti, forse quasi tutti, ormai la davano per morta e suggerivano persino di rinunciare. Invece, grazie a Matteo, Milano ha accettato la scommessa, la ha vinta e ora si vede riconosciuto un ruolo di primazia non solo in Italia ma sul piano internazionale. Ma il ruolo di Milano, città aperta e luogo di incontro tra culture, ha un valore emblematico per quello che può e deve divenire l’Europa, oggi stretta da un lato da un approccio tecnocratico e senza alcuna lungimirante autentica visione del proprio futuro e dall’altro da un euroscetticismo che vagheggia di risolvere tutti i problemi tramite la scorciatoia dei sovranismo e delle chiusure su se stessi. Milano rappresenta una prospettiva diversa e possibile di coniugare crescita, integrazione e stabilità insieme a ricerca della bellezza, spazio per l’ambiente e impegno nel volontariato. Il Bosco verticale di Stefano Boeri ha raccontato che ci sono cose più interessanti da costruire che dei muri. E’ questo il momento, sostenendo la candidatura di Matteo Renzi e Maurizio Martina, di dare nuova forza a questo progetto e di costruire una città, un Paese, un continente fatto di ponti, di politiche inclusive, di crescita e di libertà.
