Il caso De Luca – Bindi
Io non amo particolarmente Vincenzo De Luca, candidato a Presidente della Regione Campania. Ho numerosi amici in Campania che stimo e che sostengo nella loro battaglia per un rinnovamento profondo della politica di quella bella, affascinante e tragica Regione, che avrebbero voluto poter concorrere con un candidato diverso. Quello che però è successo ieri è veramente sconcertante e inaccettabile. La Presidente della Commissione Antimafia, senza informare nessuno dei componenti della Commissione, operando in contrasto con i criteri che gli altri componenti avevano chiesto venissero adottati, decide tutta sola una lista di cosiddetti impresentabili, ci infila il nome di De Luca, la presenta alla stampa quando ormai è troppo tardi perché egli si possa difendere a sole 48 ore dal voto. Se questo è il senso della legalità e della giustizia che alberga in Commissione Antimafia c’è da tremare tutti. Il diritto di difesa, il contraddittorio, quanto meno il diritto di replica dovrebbe essere garantito a tutti, specialmente a quelli che ci sono meno simpatici. La cosa che fa ancora più male è che in un colpo solo è stato gettato nell’ombra tutto il lavoro che è stato fatto da parte nostra e del PD in generale per ridare dignità a questo Paese: la reintroduzione del falso in bilancio, li reato di auto riciclaggio, la legge sugli eco-reati, la legge sulla corruzione…. De Luca non mi è simpatico ma non è mai stato condannato, neppure in primo grado, per i reati (se esistenti compiuti 17 anni fa – riguardanti oneri di urbanizzazione richiesti a favore del comune e calcolati da un ufficio tecnico) che oggi Rosy Bindi tira fuori dal cassetto, anzi ha rinunciato alla prescrizione ad un accertamento giudiziale della verità. Che lo scopo di questa operazione non fosse quello di “informare i cittadini” ma un altro assai meno nobile mi sembra un sospetto a dir poco lecito. Peccato che se ne sia fatta interprete Rosy Bindi la cui storia personale per molti versi nobile avrebbe dovuto consigliarla a non prestarsi a simile manovre. Condivido le parole del nostro Capogruppo Luigi Zanda: E’ stata una barbarie.
fabio
4 Giugno 2015 @ 13:42
Caro Roberto,
io spero con tutto me stesso che questo post non l’abbia scritto tu.
Un pò per il terrificante incipit “io non hamo particolarmente Vincenzo De Luca”, ma soprattutto per il tono vagamente dietrologico…e un pò perché mi sembra la trascrizione di una velina del regime.
Teletrasportandolo a qualche anno fa suonerebbe come il perfetto messaggio tipico del più bieco berlusconismo: “sfascista” e anti-istituzioni, i soliti sospetti infondati seminati dal “partito dell’odio”, noi siamo quelli del “fare” mentre gli altri sono “giustizialisti”, ecc…ecc…ecc… contro i quali quelli per bene come te si sarebbero giustamente scagliati.
Sinceramente, non so cosa pensare.
Roberto Cociancich
4 Giugno 2015 @ 18:22
Ciao Fabio, nessuna velina mi spiace. L’ho scritto e lo riscriverei perché lo penso: ciò che ha fatto la Bindi è un intervento a gamba tesa nella competizione elettorale del tutto inaccettabile. Aggiungo solo che questo vale non solo per De Luca ma anche per tutto gli altri, indipendentemente dalla fondatezza delle accuse. In un paese civile tutti hanno diritto di difendersi. La Bindi non lo ha permesso. In questi giorni ho sentito anche numerosi componenti della commissione antimafia che mi hanno confermato di aver fatto tutto quel che potevano per dissuaderla dal fare ciò che era chiarissimamente una forzatura e una scorrettezza. Non è così che si fanno le battaglie politiche e neanche l’antimafia.