Cinisello – Dibattito a Villa Ghirlanda
Venerdì 15 settembre. Nel quadro incantevole di Villa Ghirlanda a Cinisello Balsamo ho avuto il piacere di partecipare al dibattito organizzato dal Comitato “lasciamo una Costituzione migliore di come l’abbiamo trovata”. Molto interessante l’introduzione di Nando Pagnoncelli che sulla base di rilevazioni fatte da IPSOS ha messo in evidenza il rapporto contraddittorio degli italiani con le riforme: in astratto tutti le invocano ma nel concreto non vogliono che li riguardi direttamente. Effetto NIMBY (not in my back yard, non nel mio giardino…). Un pervaso desiderio di cambiamento e una sostanziale sfiducia nei confronti di chi dovrebbe realizzarlo. Venendo alle questioni sulla riforma è stato un piacere per me dibattere con il Senatore Andrea Mandelli, di Forza Italia, come sempre pacato e garbato, attento a stare sul merito delle questioni. Una domanda però è rimasta senza una vera risposta (non per colpa di Mandelli ma per ragioni oggettive): perché Forza Italia dopo ave

re votato la riforma nei suoi primi passaggi poi l’ha avversata? La verità è che non ci sono ragioni di merito dal momento che molte delle richieste fatte dalle opposizioni e dalle minoranze sono state accolte (oltre 120 emendamenti presentati in Parlamento). Il motivo per il quale Forza Italia e la Lega hanno cambiato idea sulla riforma non ha nulla a che vedere con la riforma: Berlusconi si è indispettito perché non voleva l’elezione di Matatrella a Presidente della Repubblica e la Lega (che pure aveva Calderoli come relatore insieme ad Anna Finocchiaro) ha cambiato segretario eleggendo Salvini che ha impostato una linea estremista e radicale incompatibile con gli intenti riformatori. Molti dei loro parlamentari però non li hanno seguiti e sono fuoriusciti da quei partiti continuando a votare per la riforma tanto è vero che lo scarto tra la prima votazione al Sena
to e l’ultima è stato di soli tre voti. Non è vero quindi che non ci sia stato un intento e uno sforzo serio di allargare il consenso politico intorno alla riforma con un atteggiamento inclusivo. Chi sostiene il contrario dice cosa contraria alla verità e quando uno fonda le proprie ragioni su argomenti contrari alla verità dei fatti è giusto che gli altri si domandino il perché e nutrano dei dubbi su quelle ragioni.
Grazie di cuore a Mauro Gandini, Lino Lacagnina e Daniela Gasperini per questo magnifico sforzo organizzativo.