Approvata la riforma RAI
Abbiamo appena approvato in Senato la proposta di riforma della RAI e del servizio pubblico radiotelevisivo.
Il provvedimento interviene sulla governance della RAI e più in particolare:
– l’articolo 1 prolunga a cinque anni la disciplina dei contratti per lo svolgimento del servizio pubblico e potenzia il ruolo del Consiglio dei ministri, che delibera indirizzi prima di ciascun rinnovo del contratto nazionale;
– l’articolo 2 riguarda la nomina e le funzioni del consiglio di amministrazione, del presidente e dell’amministratore delegato. Sono stati approvati emendamenti che prevedono per l’amministratore delegato un’incompatibilità con cariche di Governo, anche se ricoperte nei dodici mesi precedenti alla data della nomina; specificano che l’amministratore delegato deve essere nominato tra coloro che non abbiano conflitti di interesse e non cumulino cariche in società concorrenti; stabiliscono che le modifiche dello statuto della RAI sono deliberate dal consiglio di amministrazione e approvate successivamente dall’assemblea straordinaria; indicano precisi requisiti di onorabilità per i consiglieri; prevedono l’approvazione del piano per la trasparenza e la comunicazione aziendale; estendono al personale della RAI, ad eccezione dell’amministratore delegato, il tetto sulle retribuzioni;
– l’articolo 3 detta norme sulla responsabilità dei componenti del cda e prevede la deroga, rispetto all’applicazione del codice dei contratti pubblici, per i contratti aventi per oggetto l’acquisto, lo sviluppo, la produzione o la commercializzazione di programmi radiotelevisivi, e i contratti aventi ad oggetto lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria;
– l’articolo 4, che conferiva una delega al Governo per revisionare la disciplina in materia di finanziamento del servizio pubblico, è stato soppresso;
– l’articolo 5 prevede una delega per il riordino e la semplificazione dell’assetto normativo. E’ stato soppresso il riferimento all’evoluzione tecnologica e di mercato, introdotto in Commissione;
– l’articolo 6, recante disposizioni transitorie, è stato sostituito da un emendamento del Governo: le disposizioni sulla nomina del cda si applicano a decorrere dal primo rinnovo e, in fase di prima applicazione, al direttore generale della RAI si applicano le disposizioni riferite all’amministratore delegato.
Il provvedimento passa ora alla Camera dei deputati.
Qui trovate il testo del provvedimento e il fascicolo degli emendamenti votati.
Qui la nota di lettura: Riforma della RAI e del servizio pubblico radiotelevisivo.
Qui e qui i dossier del Servizio Studi del Senato.