Approvata la riforma della PA
Appena approvato dal Senato il ddl 1577 sulla riforma della PA.
Qui il video della mia dichiarazione di voto per il PD.
E qui il testo dell’intervento:
COCIANCICH (PD). Signor Presidente, giunge oggi a conclusione l’iter di approvazione di una legge centrale per il futuro del nostro Paese, che ha coinvolto il Parlamento in una grande operazione di ascolto della societa` civile, nella parte intellettualmente piu` attiva, nel cercare di delineare il futuro dell’Italia. Ricordo le numerosissime audizioni svolte su questo argomento e l’ampio dibattito in Aula.
A questo proposito sento la necessita` di ringraziare innanzitutto il relatore che – secondo me – ha compiuto un lavoro certosino e molto paziente di ascolto di tutti; la Presidenza della Commissione, che ha cercato di dare voce alle varie parti e far diventare questo provvedimento espressione corale, e non solo di una parte del Parlamento; e infine il Governo, che ha mostrato grande disponibilita` all’ascolto e notevole capacita` di modificare il provvedimento, abbandonando una posizione di chiusura – non c’e` mai stata – e consentendo al provvedimento stesso di essere modificato nel corso della discussione, per giungere oggi a una stesura diversa da quella presentata. Si puo`, quindi, dire che il Parlamento ha effettiva- mente contribuito a disegnare la nuova pubblica amministrazione che vogliamo.
La pubblica amministrazione e` una risorsa fondamentale per il nostro Paese, per qualunque Paese. Purtroppo il termine burocrazia, oggi, e` sinonimo di qualcosa di profondamente negativo nell’immaginario collettivo. Ma la verita` e` che, senza burocrazia, un Paese non ha futuro. La burocrazia e` il potere degli uffici – come dice l’etimologia della parola – ma e` anche la grande risorsa senza la quale non vi e` possibilita` di un’iniziativa dei privati, di un coinvolgimento dei cittadini nelle sorti del proprio Paese.
Credo, dunque, che il provvedimento in esame abbia l’ambizione di coniugare tre grandi temi. Il primo riguarda il rapporto tra politica e amministrazione.
In questi tempi abbiamo vissuto un sentimento di frustrazione. Molti colleghi che hanno coperto posizioni di amministratori a livello locale si sono trovati in una posizione di contrapposizione tra il livello politico, da una parte, che mira a dare risposte flessibili, efficienza nell’individuare e conseguire con rapidita` i risultati di una proposta politica e, dall’altra, l’azione dell’amministrazione che, a volte, si e` fatta carico della dimensione della legalita` dell’azione pubblica.
Questo fatto, anziche ́ costituire una sinergia, si e` risolto in una contrapposizione che ha portato ad una paralisi del sistema. Il primo grande tema che sta alla base di questa riforma, quindi, e` proprio cercare di superare questa contrapposizione e andare verso una coesistenza.
Credo che il buon andamento dell’amministrazione e della politica vada di pari passo con l’imparzialita` della pubblica amministrazione. E credo che molte misure previste nel provvedimento vadano proprio in questo senso, e tra poco diro` quali sono.
Ci deve essere una condivisione e una cooperazione sulle regole e sui valori tra politica e amministrazione. Quando vi e` incertezza sui confini e sui contenuti di queste due responsabilita`, allora il processo decisionale – di questo stiamo parlando, ossia della capacita` di decidere e di trasformare il nostro Paese secondo le nostre leggi – diventa poco trasparente ed inefficace. Credo che, con questa riforma, ci sara` una maggiore responsabilita` e non vi saranno piu` alibi, ne ́ da parte della politica, ne ́ da parte dell’amministrazione, per giustificare le inefficienze dietro rigidita` che oggi, in- vece, vengono meno.
Signor Presidente, credo che questa riforma, estremamente complessa, possa essere spiegata attraverso alcune parole che io considero chiave. Le prime parole sono «semplificazione» e «accelerazione». Da questo punto di vista, sono rilevanti tutte le disposizioni in materia di conferenza dei servizi, che ha rappresentato per tanto tempo il collo di botti- glia del processo decisionale ed amministrativo.
Importante e rilevante e` la procedura del silenzio-assenso, che e` una rivoluzione dal punto di vista della procedura amministrativa. D’ora in poi sara` molto piu` facile, anche per la dichiarazione e la segnalazione di inizio attivita`, avviare iniziative imprenditoriali riguardanti la ristrutturazione e il governo del territorio da parte dei proprietari e dei cittadini, ossia di co- loro che hanno una semplice proprieta` immobiliare. Questo sicuramente cambiera` il rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione. Oggi ci sara` una semplificazione importante anche per quanto riguarda l’avvio di semplici attivita` da parte dei cittadini, con il cambio delle procedure, con riferimento sia al silenzio-assenso, sia alla dichiarazione di inizio attivita`.
Il tema della semplificazione e dell’accelerazione si ritrovera` anche nei tempi, che saranno certi, dell’azione amministrativa, e questo (ossia la visibilita` di quello che deve essere l’iter procedurale dal punto di vista amministrativo) e` tanto importante quanto la rapidita`. Vi saranno, quindi tempi certi; vi sara` certezza di procedure e, soprattutto, vi saranno procedure piu` brevi, tempi di decisione piu` brevi.
La semplificazione trova riflesso in tutte le norme che parlano della digitalizzazione. Questo provvedimento introduce una sorta di cittadinanza digitale e le relazioni con la pubblica amministrazione potranno essere intrattenute con quella che, oggi, e` diventata la forma di comunicazione principale da parte dei nostri cittadini, ossia la forma digitale. Le comunicazioni e tutte le interlocuzioni con la pubblica amministrazione avverranno facilmente e da casa.
Credo che questa disposizione abbia un profondo valore anche dal punto di vista della democrazia del nostro Paese. Oggi, infatti, la possibilita` di una cittadinanza attiva e partecipativa rischia di risultare un’affermazione di principio che, poi, pero`, non trova attuazione nella pratica. A partire da quando questo disegno di legge verra` approvato in modo definitivo, vi sara` un’effettiva possibilita` per i cittadini di interloquire, di far sentire la propria voce e di intervenire tramite strumenti estremamente semplificati.
Una seconda parola chiave e` il tema della riorganizzazione. Il provvedimento in esame si occupa della riorganizzazione delle camere di commercio e degli uffici territoriali periferici. A questo proposito vorrei ricordare che ieri abbiamo discusso, in occasione dell’esame di un emendamento, dell’asserita impossibilita` del conferimento in house di servizi, come quello dell’acqua. Credo che ci sia un fraintendimento, un equivoco: in realta` per gli enti locali rimane possibile, anche se non obbligatorio, organizzarsi come riterranno, anche con la facolta` di autorizzare o ricorrere mediante gare all’affidamento dei servizi, come quello dell’acqua, che e` un bene pubblico. Vi e` poi una semplificazione su aspetti che riguardano la vita di tutti i cittadini: ricordo la carta unica del veicolo e il principio della interoperabilita` tra enti, che oggi hanno soltanto rappresentato una duplicazione di procedure. In Commissione abbiamo ascoltato i rappresentanti del Pubblico registro automobilistico e quelli dell’Automobile Club d’Italia. Ribadisco, inoltre, la grande importanza del tema dei servizi pubblici locali.
Una terza parola chiave, che mi sembra importante, e` la trasparenza. Signor Presidente, da questo punto di vista, l’articolo 6 del provvedimento e` anche un grande antidoto alla corruzione, per la prevenzione di quella vera piaga che ci ha anche interpellato come parlamentari. La trasparenza e` il vero antidoto alla corruzione. Va considerato non solo l’aspetto repressivo, che pure e` importante, ma anche la possibilita` di essere in una casa di vetro, attraverso cui tutti i cittadini che ne hanno interesse possono vedere quali sono le procedure e gli atti della pubblica amministrazione.
A questo proposito, vorrei anche ricordare il diritto di accesso riconosciuto ai parlamentari. Nel corso dell’esame di questo provvedimento, ho sentito espressioni molto negative a proposito della riduzione del ruolo del Parlamento, anche con riferimento al dibattito tenutosi ieri alla Camera dei deputati. Viene fatto un dipinto a tinte fosche del nostro sistema politico. Ma questo provvedimento rafforza il Parlamento e attribuisce ai parlamentari un diritto di accesso agli atti della pubblica amministrazione. Non so con quale coraggio si possa davvero parlare di una riduzione del ruolo del Parlamento, se oggi stiamo invece riconoscendo una maggiore possibilita` ed un maggiore potere agli stessi parlamentari e anche alle opposizioni, che – mi spiace dirlo – sono sempre incapaci di riferirsi al merito dei problemi e non smettono mai di intervenire in termini offensivi e sul piano personale. L’ultima parola chiave, signor Presidente, che credo possa riassumere le tante facce e i tanti volti di questo importante provvedimento, e` il tema della responsabilita`, su cui ci giochiamo la credibilita` del Paese, ovvero la capacita` di assumerci – sia come politici, sia come amministratori – la responsabilita` delle nostre attribuzioni di fronte ai cittadini. E questo provvedimento incide radicalmente sul tema della responsabilita`, intervenendo sull’aspetto del merito.
Non e` assolutamente vero quello che e` stato detto ieri, che questo provvedimento fa venire meno i principi di valorizzazione del merito, che riguardano anche la responsabilita` dirigenziale. Anzi, sono presenti una valutazione del merito piu` semplice delle performance degli amministratori pubblici e dei dirigenti; un principio di formazione continua, con la Scuola nazionale di formazione; l’istituzione di un ruolo unico; la distinzione delle fasce e la durata breve degli incarichi, pari a sei anni, e questo vuol dire che non ci sara` piu` la possibilita` di avere dirigenti come Incalza, rimasto per vent’anni nello stesso posto. Da domani ci sara` un principio di rotazione e di mobilita`. Aggiungo poi la selezione tra- mite un corso concorso e il tema delle societa` partecipate, che sono state spesso un luogo di scarico di responsabilita` da parte di chi aveva, invece, il compito di assumersi la responsabilita` di scelte, a volte difficili. In conclusione, signor Presidente, credo che tutti questi motivi, riassunti in modo molto rapido, giustificano ampia- mente un consenso pieno da parte del Gruppo del Partito Democratico al disegno di legge in esame. Annuncio quindi, a nome del Gruppo, il voto favorevole al provvedimento.