Alla riunione della Presidenza del Partito Socialista Europeo – 19 novembre 2014
Con una certa emozione ho partecipato per la prima volta alla riunione della Presidenza del Partito Socialista Europeo (PES) che si è tenuta a Bruxelles il 19 novembre 2014. Erano presenti i rappresentanti di gran parte dei partiti socialisti e democratici europei e numerosi europarlamentari. Il tema del giorno è stato ovviamente la questione del piano del nuovo Presidente della Commissione Juncker che ha annunciato la messa a disposizione di 300 miliardi di Euro per dare nuovo slancio alla crescita. Si tratta di una somma che probabilmente non sarà sufficiente da sola a farci uscire dalla crisi ma è importante che l’Europa riprenda a pensare anche a misure di stimolo dell’economia e non solo all’austerità. Abbiamo discusso ampiamente di quali possano essere concretamente le misure da adottare (a d esempio i Project Bond che dovrebbero coniugare investimenti pubblici e privati) e quali debbano essere i vincoli oggi esistenti da eliminare (ad esempio non ha senso che gli investimenti pubblici approvati dall’Unione Europea per i quali è chiesto un co-finanziamento nazionale o regionale, siano sottoposti alla rigida regola che vieta lo sforamento del patto di stabilità o quello che impone un rapporto massimo del 3% tra deficit e PIL: è come far sentire il profumo della torta e poi sfilartela sotto il naso). E’ stata anche l’occasione per parlare di prospettive politiche in Spagna con il nuovo segretario del Partito Socialista Spagnolo Pedro Sanchez: l’anno prossimo ci saranno le elezioni e i socialisti spagnoli sono fortemente impegnati ad avviare un programma (di sviluppo e di crescita, di investimenti sull’educazione e la formazione permanente, di lotta alla corruzione) che possa consentire loro di riprendere la guida del Governo. Ovviamente giro d’orizzonte sulle principali novità nei paesi che aderiscono al PES, valutazione sui rischi dal risorgere dei nazionalismi, dei movimenti e dei partiti xenofobi e last not least degli euroscettici. Infine la scelta della sede della prossima assemblea del Congresso del PES che sarà a giugno 2015 in Ungheria in casa proprio di uno dei peggiori avversari delle politiche democratiche, l’autoritario Victor Orban.