Gli insulti sulla rete
Ritengo inevitabile che, non appena si acquisisce una minima notorietà pubblica, si divenga anche oggetto di oggetto di critiche, in certi casi anche molto severe e persino feroci. La cosa può sembrare sgradevole ma per certi aspetti io penso che sia anche una cosa utile in quanto ci aiuta a renderci conto degli umori profondi della società e in generale di evitare il rischio di ogni forma di autocompiacimento. Tutte le critiche, anche quelle che consideriamo ingiuste, hanno in fondo un briciolo di verità e se siamo in grado di andare al di là di alcuni aspetti sgradevoli esse ci aiutano a migliorarci e ad evitare alcuni errori. Io dunque sono grato a chi mi critica e cerco di cogliere quel tesoro che, magari nascosto da espressioni che mi feriscono o mi irritano, in realtà mi aiuta ad andare più lontano.
Ovviamente discende da questa premessa che io sono ultimamente grato ad un sacco di persone dal momento che, qualunque cosa faccia o dica, ricevo via mail o sui social media in cui sono presente, una valanga di critiche e apprezzamenti negativi (anche qualcuno positivo per fortuna… 🙂 ).
Il problema nasce quando la critica diventa un vero e proprio insulto o un malaugurio. Qui non c’è ragionamento, non c’è dialogo ma solo anatema e condanna. Come reagire di fronte a queste intemperanze? Come fronteggiare questa intolleranza che per di più giunge di solito all’improvviso, proprio quando uno meno se lo aspetta? Escluso a priori quello di rispondere sullo stesso tono (cioè mettermi a mia volta ad insultare il mio estemporaneo interlocutore) devo dire che anche i tentativi di avviare un dialogo pacato sono raramente accompagnati dal successo.
Faccio due esempi avvenuti recentemente: il primo è successo circa un mese fa, proprio il giorno del mio compleanno. Avevo da poco postato un Tweet sulla morte di Padre Silvano Fausti, confessore del Cardinale Martini, che diceva più o meno così: “Ci ha lasciato Silvano Fausti, gesuita, biblista, amico degli ultimi, fratello di tutti sulla strada, cuore e spirito di Villapizzone“. Ed ecco che uno sconosciuto signore replica in questo modo: “Cociancich, quando ci lascerai tu sarà sempre troppo tardi“. Cerco di replicare: “Perché ce l’hai tanto con me? “ La risposta del mio anonimo interlocutore non si fa attendere: ” Non si parla con i servi del padrone”. Un caso isolato di qualcuno un po’ nervoso per dei problemi personali? Penso di no, perché in realtà sono molti quelli che si esprimono in modo non molto dissimile. Vediamo ad esempio ad una e-mail di stamattina originata, va riconosciuto, dal fatto di cronaca politica del giorno (il testo è un po’ lungo ma vale la pena di essere letto fino in fondo): “Con la questione azzollini penso che abbiate superato per indecenza, falsita’ e opportunismo ogni precedente schifezza nella storia della ns repubblica, avete superato il pur indecente berlusconi e la sia ciurmaglia da bad company ( NCD + ALA ) con cui ora fate comunella per rimanere con il vostro dis-onorevole culo appiccicato alle poltrone. Se il buon renzi spera che i sondaggi che vi danno al 33% siano reali e credibili significa che ha perso il lume della ragione ammesso e non concesso che l’abbia mai avuto. Rappresentate tutti il lato peggiore del nostro paese, d’altra parte vi autonominate quindi da ladro nasce obbligatoriamente ladro, e si capisce perche’ in Europa non ci caga nessuno!!! Siete una banda di buffoni, ladri, ipocriti codardi e mangiapane a tradimento.
Io ho buttato 6 euro a favore di renzi, ora le mia preferenze seguiranno altre strade e se la legge elettorale studiata dai tre furbastri rimarra’ tale non e’ detto che vi si mandi tutti a casa, magari a calci in culo.
Graziano Bulgarelli”.
Confesso che in genere non rispondo a mail di questo tipo ma mi sono sempre domandato se non fosse, la mia, una forma di pigrizia o una riprovevole mancanza di combattività . Decido quindi di replicare e scrivo con un filo di ironia: “Grazie per questa elegante e sofisticata analisi politica ispirata ai più alti valori della legalità. Buona estate”. Dal momento che la stessa mail (scopro dopo) era stata ricevuta anche da altri pensavo che tutto fosse finito lì. Invece il sedicente Graziano Bulgarelli si fa nuovamente vivo e mi scrive: “Pensi un po’ che mi sono trattenuto per educazione. In quanto a sofisticherie eleganza e legalita’ sono termini e modi di fare che non vi sono affini, quindi non si spertichi in definizioni che non conosce se non per sentito dire. Lei ha sicuramente votato contro l’arresto dopo avere letto migliaia di pagine come ha sostenuto la serracchiani. E magari pretende che qualche Italiano ci creda. Buona estate anche a lei nella speranza che sia l’ultima che trascorrera’ come “onorevole”!!!!!!”
Ancora una volta sono preso dalla tentazione di non rispondere ma poi mi dico: “eh no, adesso che hai cominciato devi andare fino in fondo” Una vocina flebile dentro di me dice: “speriamo che ci sia un fondo…”.
Decido quindi di replicare e di andare anche un po’ all’attacco e scrivo: “Come è piacevole fare la conoscenza di persone bene educate. Ancora grazie e tanti cordiali saluti. PS: Per quel che riguarda i 6 euro mi farebbe piacere poterglieli rimborsare. Sono certo che Lei, sincero democratico, non esiterà ad investirli nell’acquisto di corda e sapone ove appendere quelli che non la pensano come Lei.”
Lo so, direte voi, te la sei proprio andata a cercare, adesso verrà giù un nuovo diluvio…. E’ vero, però bisogna anche capire che erano ormai 24 ore che piovevano critiche da tutte le parti per la questione Azzollini compresi gli amici più cari che ad un cero punto a uno gli viene anche voglia di reagire. Comunque sia il mio interlocutore-insultatore non ha esitato un istante a rispondermi: “Sbagliato, Io sono democratico, siete voi che fate i cazzi vostri anziché curare gli interessi di una Italia che grazie a voi e’ a livello grecia. Tutti i paese area Euro crescono piu’ di noi, e’ colpa degli Italiani o di chi li governa?A proposito dei 6 Euro se me li vuole rimborsare me lo dica, le invierei il mio codice iban e le posso garantire che non li spenderei in corde saponate ma in una ottima pizza alla sua salute, “onorevole”. Mi dica se ha letto gli atti e se ha deciso secondo “coscienza” o secondo “convenienza”. Si sprechi in un ultimo messaggio.”
E io, si, lo confesso, mi sono “sprecato” in un ultimo messaggio scrivendo: “Si la prego, mi mandi il suo IBAN e provvederò oggi stesso. La mia posizione è pubblicata sul mio sito e sul mio profilo Facebook dove Lei potrà lasciare ulteriori Suoi graditissimi commenti che non dubito saranno del medesimo tenore dei precedenti.Grazie per il Suo contributo a costruire una società più giusta, aperta, cortese e tollerante.”
Ho fatto bene? Ho fatto male? non lo so. Immagino che questo signore andrà avanti fino a che non avrà l’ultima parola. La questione però è un’altra. Come abbiamo fatto ad arrivare al punto che quando dissentiamo siamo solo capaci di insultarci? Perché ci dobbiamo considerare solo dei nemici? Perché nonostante tutto il progresso tecnologico e scientifico siamo rimati fondamentalmente uomini con la clava? Esiste una strada di ritorno verso la civiltà del confronto e del dialogo? Io lo spero e vorrei contribuire a spingere verso quella direzione. Certe mattine lo credo. Certe sere lo dubito.
gabriele
1 Agosto 2015 @ 01:20
Ovation