Un emozionante incontro con Papa Francesco – 25 gennaio 2014
La mattina del 25 gennaio 2014 è stata una giornata davvero speciale nella mia vita. L’incontro con Sua Santità Papa Francesco!
Cn Bray Barnes e Padre Jacques Gagey abbiamo risalito la Scala Santa e attraversato le splendide sale dei Palazzi Vaticani. Francesco ci ha accolto con una semplicità disarmante nella sua biblioteca. Abbiamo avuto il tempo di una conversazione aperta, cordiale, come tra vecchi amici che ragionano di questioni che li appassionano congiuntamente.
Che cosa abbiamo detto al Papa?
Innanzitutto abbiamo svolto una presentazione della Conferenza Internazionale Cattolica dello Scautismo (CICS), degli scopi educativi a cui tende lo scautismo, dei rapporti che intratteniamo con WOSM e con la Santa Sede (per il tramite del Pontificio Consiglio per i Laici).
Gli scout e le guide, abbiamo detto al Santo Padre, vivono sulle frontiere, frontiere che oggi non sono più solo geografiche ma culturali, religiose, di giustizia sociale. Oggi il movimento scout (WOSM) è fortemente impegnato nel dialogo inter-religioso tra i suoi membri.
In questo contesto l’impegno della CICS è di essere pienamente scout e pienamente cattolica: vogliamo essere cattolici nel movimento scout e scout nella Chiesa Cattolica.
Essere cattolici nel movimento scout significa portare un messaggio di fratellanza, amicizia e solidarietà e ancor più il senso di Dio. Significa anche lavorare per il dialogo inter-religioso.
Essere scout nella Chiesa Cattolica significa portare uno spirito di semplicità e praticità ed essere un luogo dove i Cristiani possono sentirsi facilmente a casa propria, e anche coloro che hanno difficoltà con le gerarchie ecclesiastiche possono trovare accoglienza.
I membri della CICS lavorano per allargare il senso della giustizia, di servizio alla famiglia umana, l’impegno per la pace.
Abbiamo inoltre ricordato al Pontefice che il Centenario è stato ispirato dalla luce di Padre Jacques Sevin, recentemente dichiarato venerabile da parte di Papa Benedetto XVI. Grazie a Padre Jacques Sevin lo scautismo ha posto radici profonde nel cattolicesimo. Padre Sevin è stato un alfiere del dialogo inter-religioso e ha mantenuto legami di amicizia con non credenti laddove non fossero irreligiosi (nel senso indicato da B.-P.). La sua testimonianza è tale da meritare la beatificazione.
Cosa ci ha detto il Papa?
Papa Francesco ci ha ascoltati con attenzione e grande cortesia. Ha formulato diverse domande e ha ricordato la sua esperienza con gli scout argentini, sottolineando l’impegno del suo successore, il Cardinal Poli, scout sin dalla giovane età e ora anche Assistente Nazionale.
Papa Francesco ha invitato ad andare vanti, e quindi ad andare ancora avanti. Ha osservato che per andare avanti è importante non farsi rubare la speranza. Chi ci può rubare la speranza? ha domandato. La mondanità, le tentazioni del mondo, il consumismo, l’edonismo, la ricerca del piacere facile, tutto ciò che tenta di convincerci che il Paradiso è qui e ora.
Papa Francesco si è inoltre raccomandato di non dimenticare la questione dell’eredità: noi non siamo i padroni del Mondo. Abbiamo ricevuto la Terra come una eredità da coloro che ci hanno preceduto. Questa eredità non ci appartiene. Noi siamo suoi semplici custodi per un periodo di tempo transitorio e siamo debitori di essa verso i nostri figli e coloro che verrano dopo di noi.
Questo è anche il significato del tema del centenario “tieni la lampada accesa”.
Al termine dell’incontro ancora un tempo per gli auguri, per parlare di alcune persone che hanno particolarmente bisogno delle preghiere del Papa, per gli inviti a rivedersi presto (magari alla Route nazionale dell’Agesci a San Rossore). Che tempo straordinario!