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“Calunniate, calunniate qualche cosa resterà”. ONG ancora prese di mira, in pericolo il rispetto di chi lotta per i diritti dell’uomo.
“Calunniate, calunniate qualche cosa resterà”. Questo antico detto latino, prediletto da Goering (che ne aveva fatto un programma politico) e che sta alla base del modo di agire di tanti propagatori di fake news, viene oggi applicato ad un nuovo comodo bersaglio : le ONG impegnate nel settore della cooperazione internazionale. Non bastava la definizione beffarda e pentastellata di “taxi del mare” e tutte le polemiche che ne sono purtroppo conseguite. Ci tocca oggi leggere su quotidiani che appartengono al centro destra (il Giornale) articoli come quello pubblicato ieri e a firma di tale Gian Micalessin che dopo aver richiamato la memoria a Mengele (!!) “che torturava le sue vittime nel nome di una medicina al servizio di una razza superiore” accusa le ONG di accettare lo stupro di donne innocenti e la morte di migliaia di disgraziati.Il tutto ovviamente per lucrare una torta miliardaria di contributi pubblici e privati. Poche volte mi è capitato di leggere testo tanto osceno, manipolatorio della realtà e diffamatorio. Tengo qui a ribadire la stima, il sentimento di riconoscenza e di ammirazione per il lavoro faticoso e difficilissimo delle organizzazione umanitarie che hanno pagato anche un prezzo altissimo in termini di vite umane per cercare di portare aiuto e sollievo a popolazioni in fuga dalla guerra, dalla carestia, dalle malattia, dalla povertà estrema. E’ un brutto segnale che viene lanciato, una forma evidente di intimidazione nei confronti di voci libere e indipendenti che hanno fatto della tutela dei diritti dell’uomo la propria bandiera e tutto ciò alla vigilia di una nuova fase politica (speriamo di no) che annuncia di voler procedere alla deportazione di 600.000 extracomunitari.
Chiacchierata con Pietro Cociancich, attivista per la difesa del patrimonio linguistico italiano.
Chiacchierata con Pietro Cociancich, attivista per la difesa del patrimonio linguistico italiano.
https://www.facebook.com/senrobertocociancich/videos/1246651715467035/
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Una bellissima serata in compagnia di Ivan Scalfarotto, Simona Flavia Malpezzi, Lisa Noja, Lia Quartapelle, Emilia De Biasi, Mattia Mor, Pietro Bussolati e tantissimi altri amici straordinari a parlare di futuro, cose fatte e fatte bene, diritti, risultati economici e un voto da dare col cuore ( e con la ragione) al PD. Moderava Francesco Costa con molta pazienza e sapienza.
La sola cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa.
L’Italia è un Paese libero, forte, ricco di valori, di tradizioni, di cultura. Non lasciamo che l’odio e l’ignoranza rendano oscure le ore della nostra vita. Quelli sono i mezzi di chi ci vuole governare con la paura.
In questo fragile tempo in cui stiamo vivendo, caratterizzato in tutto il mondo da pericolosi ritorni “nostalgici” ad un passato di dolore e sofferenza causati da intolleranza e odio, il sentimento della paura viene spesso usato subdolamente per portarci a chiuderci in noi stessi, ad odiarci gli uni gli altri, a non prendere coscienza delle cose, a privarci della gioia di vivere e della speranza nel futuro. Anche in questa campagna elettorale ne viene fatto grande uso purtroppo. Ma io voglio dirvi una cosa insieme ad un altro dei grandi personaggi a cui tento di ispirare il mio operare quotidiano, soprattutto in politica: il Presidente americano Franklin Roosevelt. Durante il suo discorso inaugurale il 4 marzo 1933, riferendosi alla Grande Depressione, Roosvelt dice agli americani: è solo la paura ciò di cui dobbiamo avere paura. E’ una grande verità!! Io mi unisco a lui in questa esortazione e lo dico a noi italiani nel 2018. Andiamo avanti insieme, con fiducia. Ne sono certo: un giorno perfetto ci attende, liberi dalla paura.
Il confronto e il dialogo tra avversari politici sono importanti. Chi scappa manca di rispetto agli elettori.
Perché Di Maio si rifiuta di confrontarsi con gli altri candidati? Perché non li ritiene alla sua altezza? Ma il confronto, il dialogo, misurarsi con l’avversario, grande o piccolo che egli sia, è anche una questione di rispetto degli elettori. Questo è stato uno dei temi della trasmissione di RadioLombardia a cui ho partecipato con piacere questo pomeriggio con Eugenio Casalino del M5S.