#MigrationEU: un’Agenda Europea sulla migrazione

#MigrationEU: un’Agenda Europea sulla migrazione

Nel corso della storia gli individui sono migrati da un posto all’altro. Cercando di raggiungere le spiagge europee per differenti ragioni e attraverso differenti canali. Cercano delle strade legali ma rischiano anche le loro vite per scappare dall’oppressione politica, dalla guerra e dalla povertà, così come per cercare di raggiungere i propri familiari, per trovare possibilità economiche, di conoscenza e di formazione. Ogni singola esperienza di migrazione racconta una storia particolare. Narrazioni distorte e stereotipate tendono spesso a concentrarsi solo su certi tipi di flussi migratori, trascurando l’intrinseca complessità di questo fenomeno che influenza la società in molti modi diversi e richiede una grande varietà di risposte. Quest’agenda riunisce i differenti passi che l’Unione Europea dovrebbe intraprendere ora e negli anni a seguire, per costruire un approccio coerente e completo per raccogliere i benefici e fronteggiare le sfide che derivano dalla migrazione.

Inizia così la comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni dello scorso 13 maggio.

I quattro pilastri della nuova agenda sono i seguenti:

1. ridurre gli incentivi alla migrazione irregolare, in particolare distaccando funzionari di collegamento europei per la migrazione presso le delegazioni dell’UE nei paesi terzi strategici; modificando la base giuridica di Frontex per potenziarne il ruolo in materia di rimpatrio; varando un nuovo piano d’azione con misure volte a trasformare il traffico di migranti in un’attività ad alto rischio e basso rendimento e affrontando le cause profonde nell’ambito della cooperazione allo sviluppo e dell’assistenza umanitaria;

2. gestire le frontiere: salvare vite umane e rendere sicure le frontiere esterne, soprattutto rafforzando il ruolo e le capacità di Frontex; contribuendo al consolidamento delle capacità dei paesi terzi di gestire le loro frontiere; intensificando, se e quando necessario, la messa in comune di alcune funzioni di guardia costiera a livello UE;

3.     onorare il dovere morale di proteggere: una politica comune europea di asilo forte. La priorità è garantire l’attuazione piena e coerente del sistema europeo comune di asilo, promuovendo su base sistematica l’identificazione e il rilevamento delle impronte digitali, con tanto di sforzi per ridurne gli abusi rafforzando le disposizioni sul paese di origine sicuro della direttiva procedure; valutando ed eventualmente riesaminando il regolamento Dublino nel 2016;

4.    una nuova politica di migrazione legale: l’obiettivo è che l’Europa, nel suo declino demografico, resti una destinazione allettante per i migranti; bisognerà quindi rimodernare e ristrutturare il sistema Carta blu, ridefinire le priorità delle nostre politiche di integrazione, aumentare al massimo i vantaggi della politica migratoria per le persone e i paesi di origine, anche rendendo meno costosi, più rapidi e più sicuri i trasferimenti delle rimesse.

In Italia, l’Agenda è attualmente in corso di esame alla Camera, presso la Commissione Affari costituzionali e affari interni, insieme allo schema di decreto legislativo  di  attuazione della normativa europea in materia di accoglienza dei richiedenti asilo.

Vi propongo alcuni approfondimenti:

qui una nota sull’Agenda e qui un dossier sul tema dell’immigrazione elaborate dal Servizio Studi del Senato;

qui una scheda informativa della Commissione Europea con domande e risposte che trovo molto utili.