Pensioni: sì al rimborso per le più basse

Pensioni: sì al rimborso per le più basse

Il Senato ha approvato la risoluzione di maggioranza che accoglie la relazione del Governo sugli effetti finanziari conseguenti alla sentenza della Corte costituzionale in materia di indicizzazione delle pensioni.

Con la sentenza n. 70 del 2015, la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità della misura, contenuta nel decreto salva Italia del 2011, che prevedeva la deindicizzazione, nel biennio 2012-2013, per le pensioni di importo superiore a tre volte il trattamento minimo. Il pagamento degli arretrati 2012-2014 e delle spese maturate nel 2015 – pari complessivamente a 17,6 miliardi – comporterebbe la violazione delle regole di bilancio europee: l’indebitamento netto tendenziale salirebbe infatti dal 2,5 al 3,6 per cento. Per contemperare l’attuazione della sentenza con la salvaguardia degli obiettivi di finanza pubblica indicati nel DEF, il Governo ha adottato un decreto-legge che, richiamando i criteri solidaristici del sistema previdenziale e i principi di adeguatezza, gradualità e proporzionalità menzionati dalla Corte, modifica la disciplina della rivalutazione automatica delle pensioni. In sintesi, si fissano diverse percentuali di indicizzazione, si prevede la restituzione parziale degli arretrati e si concentra il rimborso sulle classi pensionistiche più basse.

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