Karlsruhe – “Prendersi cura”: la condizione dei migranti italiani in Germania

Karlsruhe – “Prendersi cura”: la condizione dei migranti italiani in Germania

Sveglia mattutina per volare a Francoforte dove mi attende all’aeroporto con gentilissima  pazienza e un simpatico sorriso sornione Flavio Venturelli  del PD di Karlsruhe; Flavio mi guiderà in questa breve ma intensa visita in terra di Germania dove sono davvero felice di andare ad incontrare tanti sostenitori di Matteo Renzi e Maurizio Martina alla leadership del Partito Democratico. Dopo un viaggio di circa un’ora in treno eccoci a Karlsruhe  nella regione del Baden-Württemberg sede della Corte costituzionale tedesca che tanto ruolo ha nella definizione dell’assetto  istituzionale non solo tedesco ma anche europeo. Proprio alla corte è infatti demandata la valutazione della compatibilità delle norme europee con la Legge Fondamentale tedesca, prerogativa che è stata più volte esercitata bloccando regolamenti e direttive di Bruxelles.

A Karlsruhe ho la gioia di ritrovare Cecilia Mussini di Monaco di Baviera e di incontrare altri nuovi amici tra i quali  Pino Tabbi di Stoccarda. Nel corso dell’incontro mi viene spiegata la dura situazione in cui si vengono a trovare molti nostri connazionali dell’ultima ondata di immigrazione in Germania, molti dei quali attratti dalle sirene mediatiche che dipingono la Germania come la patria di un welfare generoso e aperto a tutti. La realtà è molto diversa: per chi va in Germania senza una adeguata qualifica professionale e una buona conoscenza della lingua tedesca si aprono soltanto le porte di lavori di infima categoria (magari in qualche pizzeria o ristorante), sottopagati e che non danno accesso né ai requisiti necessari per ottenere le prestazioni assistenziali del sistema tedesco né per una reale integrazione nella società tedesca. In pratica si pongono le premesse per una una nuova drammatica marginalizzazione di questi lavoratori e lavoratrici vittime di uno sfruttamento che prende persino le sembianze di una moderna forma di schiavitù. L’impegno dei circoli del PD è quello di cercare di sostenere queste nuove fragilità ma è un tentativo spesso frustrato proprio dalla scarsa consapevolezza dei nuovi arrivati o dai loro pregiudizi nei confronti della politica. Sono questioni complesse sulle quali bisognerebbe riflettere e agire insieme. Prendersi cura è il motto di Don Milani ed è anche il filo rosso che ispira la mozione di Matteo Renzi e Maurizio Martina. Ecco che nel Baden-Württemberg c’è un’occasione per mettere in atto concretamente queste parole.