Human Tech 2040, nell’area Expo sorgerà il simbolo di un nuovo Umanesimo
Ieri pomeriggio Matteo Renzi era al Piccolo di Milano per presentare il progetto di Governo sul dopo-Expo “Italia 2040”.
Di seguito, Vi propongo la lettura di alcuni passaggi del suo discorso.
“Negli ultimi 20 anni l’Italia ha parlato tutti i giorni di riforme – ha detto il premier nel corso del suo intervento – e negli ultimi 20 mesi le riforme sono state realizzate. Non esprimo un giudizio di merito: c’è chi apprezza e c’è chi contesta, ma in 20 mesi si è fatto ciò che è stato rimandato per 20 anni”.
“Gli ultimi dati Inps sono il segno di una novità”: così il premier rivendica i dati sulla crescita dell’occupazione grazie agli effetti delle riforme.
“Negli ultimi 20 mesi le riforme di cui si è parlato per vent’anni sono state realizzate” e ora “la domanda è come vogliamo essere fra vent’anni”, ha detto tornando sui risultati delle “riforme organiche” avviate dal suo governo.
Sui dettagli qualcuno può non essere d’accordo “ma la legge elettorale è una riforma molto semplice, dice che chi vince le elezioni deve governare”. Questo il principio dell’Italicum ribadito da Renzi nel suo discorso a Milano. Il premier ha rimarcato che vince “governa per 5 anni”, come negli altri Paesi.
“La politica torna a fare il suo mestiere dopo anni di ubriacatura della tecnica”.
“L’Italia non è un concentrato di problemi, dobbiamo essere capaci di generare talenti smettendo di compiangerci”, ha aggiunto il premier sostenendo che l’Italia è “il secondo Paese per longevità, il secondo Paese per associazionismo, la seconda manifattura d’Europa, ha il maggior numero di beni Unesco”. “Siamo – ha aggiunto – una superpotenza culturale. L’Italia è questo, non è solo insieme di problemi”.
Rivolgendosi al commissario unico Giuseppe Sala all’avvio del suo discorso al Piccolo Teatro di Milano, Renzi ha detto: “Dico grazie a Beppe. Non posso dire altro per ovvi motivi; grazie di cuore per la dedizione con cui ha seguito l’Expo”. “L’Expo – ha detto Renzi – è stato simbolo di chi non si rassegna ed è stato un grande successo”.
“Il governo dà disponibilità se richiesto a dare il suo contributo con tutti gli strumenti a partire dalla Cdp e con fondi già dal cdm di venerdì”: così Renzi definendo il progetto del Federal Bulding del Demanio “serio, rigoroso”, ma senza il “respiro internazionale: per noi quell’area deve avere un forte valore scientifico”.
“Siamo oggettivamente una super potenza culturale”, ha spiegato il premier a Milano dove nella sede del Piccolo Teatro illustra il progetto del governo per il dopo Expo. La qualità “delle nostre università e dei nostri centri di ricerca straordinaria – ha aggiunto – ma dobbiamo fare di più e meglio. Dobbiamo essere capaci di attrarre i talenti e generare qualità. Dobbiamo capire che la globalizzazione è il più grande asset che abbiamo e se capiamo questo smettiamo di avere paura dei fantasmi”.
L’Expo “può diventare per il governo un centro a livello mondiale che affronti insieme il tema della genomica e dei big data”: così Renzi quantificando in 1.600 i ricercatori che potrebbero essere coinvolti nel progetto indicato dall’esecutivo nell’area Expo.
Per realizzare il progetto nell’area Expo “bisogna partire da subito per dare il senso della missione:non diventi l’area del nostro rimpianto”. Così Matteo Renzi assicurando che il governo è pronto ad investire “150 milioni l’anno per i prossimi 10 anni”. “Il governo – ha detto il premier – e’ pronto a fare un progetto che sia ‘the best’ e non puntare a ‘the most'”.
Quello descritto dal presidente del Consiglio è “un centro che metta insieme discipline diverse, dall’alimentazione alla robotica allo studio dei genomi del cancro, dove al centro ci sia l’uomo”. Il simbolo di “un nuovo Umanesimo” ha detto Renzi, spiegando che finora si sono creati solo centri su singole discipline e non interdisciplinari. “Non immagino questa come un’area dove trasferire pur prestigiosi immobili” ha precisato. Il progetto presentato con il Demanio è “serio e rigoroso – ha aggiunto – ma non ha il respiro internazionale che Milano merita. Pensiamo che quell’area debba avere un forte valore scientifico e culturale, non solo dei federal building “. “Dal Consiglio dei Ministri di venerdì siamo disponibili a metterci risorse ed energie”.(ANSA).
Qui il video dell’intervento.