14 luglio 1789
Le Jour de Gloire est arrivé…
Oggi la Francia ricorda e festeggia l’anniversario della presa della Bastiglia.
Nel tardo pomeriggio festeggerò anche io questa data, storica e importantissima per tutta la nostra Europa, a Palazzo Farnese insieme all’Ambasciatrice di Francia in Italia Madame Cathrine Colonna.
Di seguito vi propongo di ripercorrere insieme quelle giornate di 226 anni fa.
La presa della Bastiglia, avvenuta il martedì 14 luglio 1789 a Parigi, fu un evento storico della Rivoluzione francese che culminò con la cattura della Bastiglia (simbolo dell’Ancien Régime) da parte dei cittadini parigini. L’avvenimento, sebbene di per sé poco importante sul piano pratico, assunse un enorme significato simbolico a tal punto da essere considerato l’inizio della Rivoluzione.
La convocazione degli Stati Generali a Versailles il martedì 5 maggio 1789 per cercare di sanare la difficile crisi politica, sociale ed economica in cui versava la Francia, animò nei mesi seguenti il dibattito politico che si estese fino ai salotti e alle piazze della capitale, a tal punto da indurre il re Luigi XVI a schierare i suoi soldati attorno a Versailles, Parigi, Sèvres e Saint-Denis. Il sabato 11 luglio il Ministro delle Finanze Jacques Necker venne destituito dal re, essendosi guadagnato l’inimicizia di parte della corte per aver manifestato in parecchie occasioni delle idee filo-popolari. Venne inoltre eseguita una riorganizzazione a livello generale mediante diverse sostituzioni.
La domenica 12 luglio la popolazione di Parigi, che da mesi viveva in uno stato di miseria e con la paura che una grave carestia colpisse da un momento all’altro il Paese, venne a conoscenza della destituzione di Necker e organizzò una grande manifestazione di protesta, durante la quale furono portate delle statue raffiguranti i busti di Necker e del Duca d’Orléans.
La mattina del lunedì 13 luglio quaranta dei cinquanta ingressi che permettevano di entrare a Parigi vennero dati alle fiamme dalla popolazione in rivolta. I reggimenti della Guardia francese formarono un presidio permanente attorno alla capitale, sebbene molti di questi soldati fossero vicini alla causa popolare. I cittadini cominciarono a protestare violentemente contro il governo affinché riducesse il prezzo del pane e dei cerali e saccheggiarono molti luoghi sospettati di essere magazzini per provviste di cibo.
La mattina del martedì 14 luglio gli insorti attaccarono l’Hôtel des Invalides con l’obiettivo di procurarsi delle armi; si impossessarono di circa ventottomila fucili e qualche cannone ma non trovarono la polvere da sparo. Per impadronirsi della polvere decisero di assalire la prigione-fortezza della Bastiglia (vista dal popolo come un simbolo del potere monarchico), nella quale erano tenuti in custodia solamente sette detenuti. Gli elevati costi di mantenimento di una fortezza medievale così imponente, adibita all’epoca a una funzione limitata come quella di carcere, portò alla decisione di chiudere i battenti e probabilmente fu per questo motivo che il 14 luglio gli alloggi della prigione erano praticamente vuoti. La guarnigione della fortezza era composta da 82 invalidi (soldati veterani non più idonei a servire in combattimento), ai quali il 7 luglio si aggiunsero 32 Guardie svizzere; il governatore della prigione (figlio del precedente governatore) era Bernard-René Jordan de Launay.
Pierre-Augustin Hulin prese la guida degli insorti gridando: «Amici, siete buoni cittadini? Sì lo siete! Allora marciamo verso la Bastiglia». Una folla sempre più numerosa raggiunse la fortezza chiedendo la consegna della prigione. Launay trovandosi circondato, pur avendo la forza per respingere l’attacco, cercò di trovare una soluzione pacifica ricevendo alcuni rappresentati degli insorti, con i quali cercò di negoziare. La trattativa si protrasse per lungo tempo mentre all’esterno la folla continuava ad aumentare fino a quando, verso le 13:30, le catene del ponte levatoio vennero tagliate e gli insorti riuscirono a penetrare nel cortile interno, scontrandosi con la Guardia svizzera. Ci fu un violento combattimento che causò diversi morti (gli uomini del regio esercito, accampati nel vicino Campo di Marte, non intervennero). Cercando di evitare un massacro reciproco, Launay ordinò ai suoi uomini di cessare il fuoco.Gli insorti riuscirono così a occupare la prigione-fortezza; le guardie trovate morte vennero decapitate e le loro teste furono infilzate su pali appuntiti e portate attraverso tutta la città. Il resto della guarnigione fu fatta prigioniera e condotta al Municipio ma lungo la strada, in piazza de Grève, Launay fu preso dalla folla e linciato. Uno degli insorti lo decapitò e infilzò la testa su una picca.
I prigionieri trovati all’interno della fortezza e rilasciati furono sette: quattro falsari, due malati mentali e un libertino. Purtroppo, nonostante Parigi fosse all’avanguardia e fosse provvista anche di manicomi molto umani, si usava ancora imprigionare i malati di mente o gli psicotici assieme ai malviventi! Dopo la liberazione i quattro falsari fecero perdere le proprie tracce mentre gli altri prigionieri liberati furono portati in trionfo per la città, ma i due malati mentali, il giorno dopo, furono rinchiusi nell’ospizio di Charenton. Fino a pochi giorni prima nella Bastiglia vi era stato rinchiuso anche il marchese Donatien Alphonse François de Sade, che infiammò gli animi dei suoi concittadini descrivendo, con particolari raccapriccianti e fantasiosi, le torture che lì si eseguivano. Lui era stato trasferito al manicomio di Saint-Maurice il 4 luglio!
Il 15 luglio venne creata la Guardia Nazionale, affidata al comando di La Fayette, con il compito di reprimere ogni eventuale tentativo anti-rivoluzionario. Molti aristocratici furono costretti a fuggire da Parigi e parecchie città crearono nuove municipalità borghesi, rimuovendo i rappresentanti del vecchio regime con l’intento di eliminare il centralismo monarchico.
Inizialmente la Presa della Bastiglia non ebbe affatto il risvolto simbolico che oggi le si attribuisce (l’inizio della Rivoluzione francese), ma fu considerata alla stregua di uno dei tanti tumulti allora frequenti a Parigi. Lo stesso Luigi XVI, con grandissimo intuito e sensibilità, scrisse nel suo diario quel giorno rien (niente), a significare che non era accaduto nulla di rilevante o che meritasse di essere ricordato!
Il 16 luglio però, spaventato dalle notizie di rivolta, il re riprese Necker come Ministro delle Finanze. Ma era troppo tardi, in quanto la Rivoluzione francese era ormai in atto.
La Bastiglia venne lentamente smantellata in seguito al 14 luglio 1789 (alcune macerie furono vendute come reliquie), ma la piazza dove sorgeva (Place de la Bastille) è oggi una delle più grandi e famose di Parigi.
Al centro della piazza spicca la Colonna di Luglio, Colonne de Juillet, eretta in memoria dei martiri delle rivoluzioni del 1830 e del 1848, con in cima la statua in bronzo dorato del Genio della Libertà, Génie de la Liberté, opera di Dumont. La piazza è famosa anche per la presenza dell’Opéra National de Paris-Bastille, il secondo teatro dell’opera di Parigi per importanza, progettato dall’architetto Carlos Ott e inaugurato nel 1989, in occasione del bicentenario della Rivoluzione.