“Calunniate, calunniate qualche cosa resterà”. ONG ancora prese di mira, in pericolo il rispetto di chi lotta per i diritti dell’uomo.

“Calunniate, calunniate qualche cosa resterà”. Questo antico detto latino, prediletto da Goering (che ne aveva fatto un programma politico) e che sta alla base del modo di agire di tanti propagatori di fake news, viene oggi applicato ad un nuovo comodo bersaglio : le ONG impegnate nel settore della cooperazione internazionale. Non bastava la definizione beffarda e pentastellata di “taxi del mare” e tutte le polemiche che ne sono purtroppo conseguite. Ci tocca oggi leggere su quotidiani che appartengono al centro destra (il Giornale) articoli come quello pubblicato ieri e a firma di tale Gian Micalessin che dopo aver richiamato la memoria a Mengele (!!) “che torturava le sue vittime nel nome di una medicina al servizio di una razza superiore” accusa le ONG di accettare lo stupro di donne innocenti e la morte di migliaia di disgraziati.Il tutto ovviamente per lucrare una torta miliardaria di contributi pubblici e privati. Poche volte mi è capitato di leggere testo tanto osceno, manipolatorio della realtà e diffamatorio. Tengo qui a ribadire la stima, il sentimento di riconoscenza e di ammirazione per il lavoro faticoso e difficilissimo delle organizzazione umanitarie che hanno pagato anche un prezzo altissimo in termini di vite umane per cercare di portare aiuto e sollievo a popolazioni in fuga dalla guerra, dalla carestia, dalle malattia, dalla povertà estrema. E’ un brutto segnale che viene lanciato, una forma evidente di intimidazione nei confronti di voci libere e indipendenti che hanno fatto della tutela dei diritti dell’uomo la propria bandiera e tutto ciò alla vigilia di una nuova fase politica (speriamo di no) che annuncia di voler procedere alla deportazione di 600.000 extracomunitari.