Il peccato dell’indifferenza

Il peccato dell’indifferenza

La fotografia che ho scelto ritrae un giubbotto di salvataggio usato che galleggia al largo dell’isola greca di Lesbo, in Grecia (Darrin Zammit Lupi, Reuters/Contrasto).

Nella giornata di ieri nove migranti, tra cui due bambini, sono morti nel naufragio di un barcone nel Mar Egeo, davanti alle coste turche. Nel mese di gennaio 368 persone sono morte mentre attraversavano il Mediterraneo diretti sulle coste europee, lo ha detto l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). Sempre secondo l’Oim, i bambini annegati negli ultimi 5 mesi sono stati 330.

Questa ennesima tragedia e la celebrazione del giorno della memoria dello scorso 27 gennaio mi offrono lo spunto per proporvi la lettura di questo fascicolo, pubblicato dalla Commissione Diritti umani del Senato, che riunisce gli interventi tenuti il 28 maggio 2015 alla Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani e il 23 giugno 2015 al Memoriale Binario 21 della Stazione Centrale di Milano, nel luogo in cui tra il ’43 e il ’45 gli ebrei deportati verso i campi di concentramento nazisti venivano messi sui treni. Vi compaiono gli interventi di Pietro Grasso, Laura Boldrini, Luigi Manconi, Sandro Portelli, Liliana Segre, Piero Terracina, Seble Woldeghiorghis e Gad Lerner.

Il paragone tra l’indifferenza dei popoli europei alla persecuzione nazista e l’indifferenza attuale nei confronti della disperazione e della morte di migliaia di migranti nel Mediterraneo è purtroppo sempre meno azzardato.