L’avv. Giorgio Ambrosoli
L’Avvocato Giorgio Ambrosoli è stato definito un “eroe borghese”. Chissà se avrebbe gradito quella definizione, In realtà è stato un uomo che ha cercato di fare bene e onestamente il proprio difficile mestiere: quello di avvocato nominato dalla Banca d’Italia a mettere ordine in uno dei primi grandi scandali finanziari del nostro Paese, quello della Banca Privata Italiana di Michele Sindona. Giorgio Ambrosoli fece fino in fondo quello che considerava il suo dovere, ben consapevole che oltre alle difficoltà tecniche di capire gli intrecci ricchi di passaggi tortuosi, di imbrogli, di illeciti coperti da connivenze a libello politico e del sistema bancario, vi sarebbero state delle minacce alla sua stessa vita e a quella della sua famiglia. Puntualmente, infatti, arrivarono: “Ti ammazzeremo come un cane, ti ammazzeremo come un bastardo.” il “deposito dello stato passivo” è probabilmente un’espressione giuridica a cui pochi di noi attribuirebbero grande significato. In realtà si trattava di mettere nei su bianco il risultato finale di una indagine condotta nel core della corruzione che stava divorando come un cancro le istituzioni del nostro Paese ( oltre che i risparmi di tanta gente comune). L’11 luglio 1975, veniva ucciso dai sicari mafiosi sotto casa. Un omicidio inutile perché grazie all’atteggiamento rigoroso di Ambrosoli, Michele Sindona venne processato e condannato.
Almeno fino a quando il rispetto delle regole di diritto non sarà diventato normale in uno Stato come il nostro dove gli onesti passano spesso per essere degli sciocchi o mediocri.