“Il Giubileo della Misericordia” – il nuovo quaderno di RS Servire
E’uscito il nuovo quaderno di RS Servire dedicato al tema del Giubileo indetto da Papa Francesco: la Misericordia.
Questo il quaderno Servire_03_2015
e qui di seguito l’editoriale di Andrea Biondi, il nostro Direttore.
“Sorpresa e dono sono le due parole con cui abbiamo accolto l’annuncio di Papa Francesco di indizione del Giubileo Straordinario della Misericordia. Sorpresa perché “mentre i media di tutto il mondo si sbizzarrivano con bilanci, interviste e retrospet-
tive sui primi due anni di pontificato, Papa Francesco ha mostrato la sua sollecitudine per il presente e il futuro. Il presente e il futuro del- l’annuncio del vangelo nel mondo contemporaneo: ha indetto un giu- bileo straordinario che avrà al suo centro la misericordia di Dio (E. Bianchi, La Repubblica, 14 Marzo 2015). Dono perché il Giubileo è tempo di grazia, di gratitudine da ritrovare con il Signore, con noi stessi, con il nostro prossimo.
Ed è con questa consapevolezza che ci siamo avvicinati co- me Redazione al tema della misericordia, su cui Papa Francesco ha voluto invitare a guardare avanti verso “una nuova tappa del cammino della chiesa nella sua missione di por- tare a ogni persona il vangelo della misericordia” (Misericordiae Vultus, MV, n 4). “La misericordia possiede una valenza che va oltre i confini della Chiesa. Essa ci relaziona all’Ebraismo e al- l’Islam”(MV,n.23).
Michele Tedeschi ci ricorda che nella fede ebraica, il te- ma della Misericordia di Dio è centrale,“perché Dio è pron- to al perdono di qualunque peccato, purché vi sia da parte del-
l’uomo un pentimento vero, maturato attraverso un percorso di ri- torno di Dio”. Valeria Piacentini Fiorani introduce il suo articolo con i versetti della Sura Aprente con cui inizia il Corano: “Nel nome di Dio, clemente misericordioso – Sia lode a Dio, il Signore del Creato – il Misericorde, il Misericordioso – il Padrone del dì del Giudizio –Te noi adoriamo,Te invochiamo in aiuto – Guidaci per la retta via, la via di coloro su cui hai fat- to discendere la Tua grazia, la via di coloro coi quali non sei adi- rato, la via di coloro che non vagolano nell’errore”. Don Giu- seppe Grampa ci accompagna attraverso le tre parabole dedicate alla misericordia e richiamate da Papa Francesco (MV, n.9). Nella quarta (del “servitore spietato”) che Papa Francesco ci propone, cogliamo il richiamo all’instancabi- le amore di Dio (il “padrone generoso”) ma anche all’e- sperienza estrema di un amore infinito che lascia ognuno di noi nell’esperienza di libertà di agire in modo diame- tralmente opposto alla sua volontà. Non c’è sconto al cam- biamento senza un cuore che lo desidera! Anche se poi le nostre categorie umane non comprendono il mistero di un volto di Dio che sarà sempre Misericordia. Misericordia: sintesi della nostra fede… ma quanto lonta- na ed estranea! Gli articoli di Anna Scavuzzo e Gian Maria Zanoni ci aiutano a riscoprirne il senso.Anna lo propone attraverso la lettura di Misericordiae vultus (ottimo strumento per un Capitolo!); Gian Maria offrendoci una riflessione che a partire dal senso di estraneità o semplificazione che la parole misericordia può generare, ci fa co-gliere quanto l’atteggiamento misericordioso vissuto nella pienezza del suo significato evangelico, metta profonda- mente in discussione alcuni dei tratti dominanti dei nostri comportamenti.
“Aprire il cuore a quanti vivono nelle più disparate periferie esi- stenziali…” (MV, n.15). Non abbiamo bisogno di fare l’e- lenco. Il problema è che ci siamo abituati a tutto e il no- stro cuore è sempre più indurito nella “abitudinarietà che anestetizza l’animo e impedisce di scoprire la novità, nel cinismo che distrugge” (ibidem). Federica Fasciolo e Gege Ferra- rio ci ricordano che le opere di misericordia corporale e spirituale non sono solo ricordi del nostro catechismo (quando c’è stato); ci aiutano a declinarle con un linguag- gio più vicino e accessibile che dice del qui ed ora di un prossimo che ci è drammaticamente vicino. Possiamo ti- rarci fuori, ma il tempo del Giubileo può essere occasio- ne per rompere la “barriera dell’indifferenza che spesso regna sovrana per nascondere l’ipocrisia e l’egoismo” (ibidem).
“Vai e cammina”: è un espressione che ci è familiare. Il richiamo non è solo al pellegrinaggio (MV, n.14) ma alla ricerca instancabile di soluzioni alla complessità del tem- po che viviamo. Non esistono soluzioni semplici all’eser- cizio della misericordia quando le sfide sono:Accogliere i Forestieri – Avere cura della nostra casa comune: il creato – Esercitare la giustizia nei confronti di chi sbaglia. Gli ar- ticoli di Claudia Cremonesi, Franco La Ferla e Ago- stino Migone provano a fornirci almeno un percorso, guidati dall’umiltà e dalla consapevolezza che “Non possia- mo sfuggire alle parole del Signore: e in base ad esse saremo giu- dicati: se avremo dato da mangiare a chi ha fame e da bere a chi ha sete” (MV, n.15).
“Che sia un anno misericordioso” è l’invito che ci rivol-
ge Anna Cremonesi. Lo rivolge a ognuno di noi, adulti e capi, perché con l’intelligenza del cuore lo si possa de- clinare in tempi, azioni, esperienze.
La bellezza della Misericordia
Questo numero di R-S Servire ha una novità: ogni arti- colo è commentato da un’opera d’arte che fa riferi- mento al tema della Misericordia, opera che viene ri- chiamata nell’indice del numero e in calce a ogni artico- lo. I lettori potranno così andare a cercare subito le opere in rete, che comunque saranno ripresentate nel numero online.
Per fortunata coincidenza gli articoli sono 12, come i me- si dell’Anno Giubilare indetto da Papa Francesco, dall’8 dicembre 2015 al 20 novembre 2016. Ecco il motivo della datazione mensile di ogni opera, che costituisce un invito ad ammirare mensilmente una delle opere, testimo- nianze del legame fra la bellezza della misericordia di Dio che ci invita a una uguale bellezza.
“Tra l’ombra e la luce: sette opere di misericordia” è il titolo del racconto che Roberto Cociancich ha im- maginato, tra realtà e fantasia, per introdurre questa novità. “Le sette opere di Misericordia” è il soggetto dell’opera di Ca- ravaggio, realizzato tra la fine del 1606 e l’inizio del 1607 e conservato a Napoli, presso il Pio Monte della Miseri- cordia. Il racconto non si può descrivere, bisogna leggerlo e lasciarsi trasportare, avendo sotto gli occhi l’immagine, facilmente trovabile online. La battuta ironica del Cara- vaggio che chiude il racconto,“Io ve l’ho detto: la vera mise- ricordia viene solo da Dio”, chiude bene anche questo nu- mero di R-S Servire che speriamo ci aiuti a vivere opero- samente questo Anno Giubilare.
Andrea Biondi”