Una conversazione raffinata, un dialogo tra Italia e Germania ricco di amicizia e cordialità fuori dagli stereotipi, una vita passata a tessere legami invisibili -eppure tenaci – di cultura, di idee, di ricerca. Partendo da Musil e passando da Von Humboldt: sono stato felice di avere partecipato, nel magico quadro di Villa Vigoni, ai festeggiamenti per il professor Aldo Venturelli, un uomo di cui l’Italia e l’Europa possono andare fieri.
Una bellissima serata in compagnia di Ivan Scalfarotto, Simona Flavia Malpezzi, Lisa Noja, Lia Quartapelle, Emilia De Biasi, Mattia Mor, Pietro Bussolati e tantissimi altri amici straordinari a parlare di futuro, cose fatte e fatte bene, diritti, risultati economici e un voto da dare col cuore ( e con la ragione) al PD. Moderava Francesco Costa con molta pazienza e sapienza.
L’Italia è un Paese libero, forte, ricco di valori, di tradizioni, di cultura. Non lasciamo che l’odio e l’ignoranza rendano oscure le ore della nostra vita. Quelli sono i mezzi di chi ci vuole governare con la paura.
In questo fragile tempo in cui stiamo vivendo, caratterizzato in tutto il mondo da pericolosi ritorni “nostalgici” ad un passato di dolore e sofferenza causati da intolleranza e odio, il sentimento della paura viene spesso usato subdolamente per portarci a chiuderci in noi stessi, ad odiarci gli uni gli altri, a non prendere coscienza delle cose, a privarci della gioia di vivere e della speranza nel futuro. Anche in questa campagna elettorale ne viene fatto grande uso purtroppo. Ma io voglio dirvi una cosa insieme ad un altro dei grandi personaggi a cui tento di ispirare il mio operare quotidiano, soprattutto in politica: il Presidente americano Franklin Roosevelt. Durante il suo discorso inaugurale il 4 marzo 1933, riferendosi alla Grande Depressione, Roosvelt dice agli americani: è solo la paura ciò di cui dobbiamo avere paura. E’ una grande verità!! Io mi unisco a lui in questa esortazione e lo dico a noi italiani nel 2018. Andiamo avanti insieme, con fiducia. Ne sono certo: un giorno perfetto ci attende, liberi dalla paura.
Perché Di Maio si rifiuta di confrontarsi con gli altri candidati? Perché non li ritiene alla sua altezza? Ma il confronto, il dialogo, misurarsi con l’avversario, grande o piccolo che egli sia, è anche una questione di rispetto degli elettori. Questo è stato uno dei temi della trasmissione di RadioLombardia a cui ho partecipato con piacere questo pomeriggio con Eugenio Casalino del M5S.