Il Ribelle: Non esistono liberatori, solo uomini che si liberano
“Eravamo convinti che la vera libertà poteva essere conquistata solo con la decisione e la fatica di ogni persona, doveva essere una scelta continua compiuta dal singolo individuo, proprio come abbiamo affermato nel “Ribelle”: “non esistono liberatori, solo uomini che si liberano”. E non avevamo paura di citare sempre in prima pagina di ogni numero, la frase di Giuseppe Mazzini: ” Più della servitù temo la libertà recata in dono”.
Sono queste le parole che Don Giovanni Barbareschi ha scritto nell’introduzione della raccolta dei numeri del giornale clandestino pubblicato tra il 1944 e il 1945 (esce come e quando può), foglio di collegamento per coloro che la resistenza l’hanno fatta per davvero e che magari hanno sofferto, come lo stesso don Barbareschi, il carcere e la tortura. Ma Don Giovanni non parlò, non tradì, grazie al suo silenzio, al suo impegno, al suo coraggio oltre duemila persone riuscirono a essere portate in sicuro, tramite l’O.S.C.A.R. (Opera Scoutistica Cattolica di Aiuto ai Rifugiati).
Sabato mattina Don Barbareschi ha ricevuto il premio Lazzati, riconoscimento di una vita piena di coraggio e di fedeltà a valori alti e nobili. Siamo stati felici di essere presenti, un momento emozionante e commuovente, con una ricchezza interiore fatta di sobrietà e passione per la libertà che non è spenta. Il coro degli alpini ha reso indimenticabile l’emozione collettiva. Come ha detto Don Barbareschi: “in certi momenti l’unica risposta sono le lacrime”. Grazie Don Giovanni
Giovanni
27 Aprile 2015 @ 09:17
Spero che le parole di Don Giovanni “la vera resistenza e’ solo senza armi” abbiano fatto riflettere anche chi si e’ fatto promotore di un protocollo di collaborazione educativo tra AGESCI, Associazione che ha la nonviolenza nel suo Patto Associativo, e Marina Militare, facendosi pure fotografare fiero tra le strette di mano…
Roberto Cociancich
10 Maggio 2015 @ 08:38
Caro Giovanni,
La Marina Militare Italiana ha fatto di più per la pace negli ultimi tre anni di qualunque altra organizzazione che io conosca. Basta pensare all’operazione Mare Nostrum da tutti riconosciuta (anche dalle organizzazioni pacifiste) come un modello straordinario di intervento a cui dovrebbe ispirarsi Frontex, l’agenzia per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione europea. Perché mai l’agisci non dovrebbe collaborare con loro?