Sport: strumento di pace, legalità e intercultura.
“Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare. Esso ha il potere di unire le persone in un modo che poche altre cose fanno. Parla ai giovani in una lingua che comprendono. Lo sport può portare speranza dove una volta c’era solo disperazione“. Sono parole di Nelson Mandela, premio Nobel per la Pace nel 1993.
Ogni anno il 6 aprile si celebra la “Giornata Internazionale ONU dello Sport per lo Sviluppo e per la Pace”, istituita in memoria delle prime Olimpiadi svoltesi ad Atene nel 1896 proprio il 6 aprile (oggi sono 121 anni).
Lo Sport è considerato valore tanto fondante tra quelli promossi dall’ONU e dai suoi stati membri che è stato inserito nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Al paragrafo 37, si riconosce: “il crescente contributo dello sport alla realizzazione dello sviluppo e della pace nella sua promozione della tolleranza e del rispetto e il contributo che apporta al rafforzamento delle capacità delle donne e dei giovani, degli individui e delle comunità, nonché alla salute, l’istruzione e gli obiettivi di inclusione sociale”.
La foto che ho scelto ritrae Murtaza Ahmadi, il bimbo afghano che si era creato una maglia numero 10 dell’Argentina con una busta di plastica e che ha poi coronato il suo sogno incontrando il famoso calciatore.
Nel video, una canzone dedicata al grandissimo Gino Bartali, che tra il 1943 e il 1944, con la sua amata bicicletta, salvò oltre 800 ebrei dai campi di concentramento.