“Ché non c’è mai disperazione senza un po’ di speranza” (Pier Paolo Pasolini)
Calais, i migranti cercano di entrare in Gran Bretagna nascondendosi sui tir. Foto di Thibault Camus.
Calais, i migranti cercano di entrare in Gran Bretagna nascondendosi sui tir. Foto di Thibault Camus.
Ho avuto il privilegio di partecipare al primo Forum Internazionale sulla Costituzione e le Istituzioni politiche che si è tenuto a Rouen il 19 e il 20 giugno. due giorni di grande dibattito sulla natura dell’opposizione, i suoi diritti, le sue forme di espressione e comunicazione. Un tema particolarmente affascinante in un momento come quello attuale caratterizzato dall’emergere di partiti e movimenti “antisistema” (definizione peraltro criticata nel corso del Forum) che non si propongono di preparare un’alternativa alle forze politiche al potere ma semplicemente di distruggerle e “mandare tutti a casa”.
Hanno partecipato molti studiosi del diritto costituzionale e dei sistemi politici coordinati dal giovane e brillante prof. Derosier che ha organizzato il Forum. Particolarmente acute e penetranti le analisi del Prof. Otto Pfersmann che ha saputo imprimere un ritmo incalzante al dibattito dimostrando una conoscenza vastissima dei vari sistemi politici parlamentari. Per parte italiana è stato straordinariamente bravo e apprezzato il Prof. Stefano Ceccanti, senatore nella scorsa legislatura e oggi una delle menti ispiratrici della riforma costituzionale in sede di discussione nel parlamento italiano. Grande interesse ovviamente nei confronti del nostro Paese considerato a torto o a ragione come un centro permanente di sperimentazione politica avanzata, capace di soluzioni, anche sul piano istituzionale, particolarmente innovative. Stefano Ceccanti è stato anche uno dei relatori contribuendo con un suo scritto alle tesi da cui è partito il dibattito e che sono state raccolte in un volume compilation che troverete qui: Compilation
E’ stata approvata dalla Commissione delle Politiche Europee la mia relazione sulla partecipazione dell’Italia all’Unione Europea ( ricomprendente sia i consuntivi per gli anni 2013 e 2014 che il previsionale del 2015).
Sono state un motivo di soddisfazione le parole di apprezzamento per il lavoro fatto anche da parte di quelle opposizioni che non hanno approvato il documento.
Qui di seguito la relazione: partecipazione all’UE
Il Senato ha approvato la risoluzione di maggioranza che accoglie la relazione del Governo sugli effetti finanziari conseguenti alla sentenza della Corte costituzionale in materia di indicizzazione delle pensioni.
Con la sentenza n. 70 del 2015, la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità della misura, contenuta nel decreto salva Italia del 2011, che prevedeva la deindicizzazione, nel biennio 2012-2013, per le pensioni di importo superiore a tre volte il trattamento minimo. Il pagamento degli arretrati 2012-2014 e delle spese maturate nel 2015 – pari complessivamente a 17,6 miliardi – comporterebbe la violazione delle regole di bilancio europee: l’indebitamento netto tendenziale salirebbe infatti dal 2,5 al 3,6 per cento. Per contemperare l’attuazione della sentenza con la salvaguardia degli obiettivi di finanza pubblica indicati nel DEF, il Governo ha adottato un decreto-legge che, richiamando i criteri solidaristici del sistema previdenziale e i principi di adeguatezza, gradualità e proporzionalità menzionati dalla Corte, modifica la disciplina della rivalutazione automatica delle pensioni. In sintesi, si fissano diverse percentuali di indicizzazione, si prevede la restituzione parziale degli arretrati e si concentra il rimborso sulle classi pensionistiche più basse.
Qui per approfondire.