Roberto Cociancich
Posts by Roberto Cociancich:
Urlare non serve, saremo più forti se riusciremo a trovare una musica, un’armonia comune da suonare con i nostri diversi strumenti.
A cosa serve urlare? A non essere ascoltati. La storia ci insegna che per far sentire la nostra voce c’è bisogno di parlare in modo puntuale, creando un percorsi comuni di ricchezza e benessere. Le nostre differenze locali sono le nostre ricchezze in Europa, valorizziamole meglio.
Cinque anni di Governo del Paese. #scegliPD
Cinque anni di Governo del Paese, ecco alcuni tra i risultati più significativi. #scegliPD
https://www.facebook.com/partitodemocratico.it/posts/10155688291201896
Usare la religione, i suoi simboli, i suoi richiami emozionali non dovrebbe più fare parte del nostro costume politico, qualunque sia il nostro orientamento. E’ scandaloso e ingiusto.
Lo riconosco: è una cosa che mi urta, mi disturba, mi ferisce. Usare la religione, i suoi simboli, i suoi richiami emozionali non dovrebbe più fare parte del nostro costume politico, qualunque sia il nostro orientamento. C’ è innanzitutto una questione di rispetto di una sfera intima, profonda che ciascuno di noi, credente o non credente, ha nei confronti del sacro, del mistero dell’esistenza, del perché noi viviamo e moriamo. Credenti o non credenti è giusto preservare dalle strumentalizzazioni politiche questa dimensione, a volte ricca di sentimento, a volte di angoscia o di silenzio. Nessuno di noi ha diritto ad appropriarsene, nessuno di noi ha diritto di sventolarla in faccia agli altri per scopi politici o elettorali. In secondo luogo io, tu, voi possiamo essere cattolici, ebrei, mussulmani, protestanti o qualunque altra cosa (io non ho alcuna difficoltà a testimoniarmi cattolico) ma questo non significa che si abbia diritto a chiedere un consenso elettorale, un voto solo per il fatto di essere tali. Conosco ottimi cattolici che sono pessimi politici e ottimi politici che sono pessimi cattolici. Riprendiamoci la libertà di essere valutati per le cose che proponiamo nel concreto, non creiamo steccati, non cerchiamo finte sicurezze identitarie che poi servono soprattutto da alibi per fare le peggiori schifezze quando governiamo, legiferiamo, amministriamo. Infine c’è una questione di pudore: sì di pudore. Lasciatemi per una volta usare questa parola così fuori moda da sembrare ridicola: pudore. Non si può un giorno predicare l’astio, il rancore, l’intolleranza, la cacciata di tutti quelli che hanno il colore della pelle diversa dalla tua, difendere chi va in giro a sparare a persone innocenti (come è successo a Macerata)e poi ammiccare agli elettori cattolici da dietro un rosario, che è il simbolo assolutamente opposto e contrario a quell’astio e a quel rancore. Insomma è qualcosa di più di una presa in giro, è stata una violenza. Questo è il motivo per il quale per una volta ho deciso di non seguire la regola che mi sono dato da sempre che è quella di parlare solo delle cose positive sia di quelle che facciamo noi sia di quelle che fanno gli altri. Se c’è qualcosa di scandaloso, di ingiusto va detto. Altrimenti si diventa ignavi. Dunque l’ho detto e l’ho scritto.
La Politica? Che cosa è per me e le ragioni del mio impegno.
Riscopriamo insieme la nobilità della Politica, quella che rappresenta apertura, crescita e opportunità per i cittadini di Varese, Como, Lecco, Sondrio.
Possiamo fare molto meglio in Europa e nel mondo attraverso lo sviluppo e l’innovazione, il lavoro, la cultura: questo è il mio impegno ed il messaggio che voglio trasmettere per rendere il Paese migliore.
Ricordo Sandro Pertini, indimenticabile Presidente della Repubblica Italiana.
Sandro #Pertini indimenticabile Presidente della Repubblica Italiana. Ricordiamolo insieme nell’ anniversario della sua morte per la sua tempra, per la sua carica umana. Chissà cosa direbbe oggi della situazione politica. Mi capita spesso di domandarmelo, eppure non ho trovato risposta.
Caro Presidente, oggi ci avviciniamo a un’ elezione tra le più importanti del dopoguerra. A Roma, sfilano le persone sbandierando con orgoglio il vessillo dell’antifascismo che tu e tanti altri Padri di questo Paese ci avete insegnato. Oggi Presidente penso saresti orgoglioso della nostra voglia di riaffermare la democrazia, abbandonando paura e tensione. Celebriamo l’Italia che ci avete consegnato, che non si arrende davanti alla violenza . Celebriamo la democrazia, la libertà e un percorso che ci ha messo al centro dell’ #Europa.