Trucchi? Imbrogli? L’emendamento Esposito nella legge elettorale (secondo me)
L’emendamento Esposito è un testo di poche righe che ha consentito di precludere (cioè di non passare alla discussione) di quasi 35.000 emendamenti che erano stati rovesciati nella discussione sulla legge elettorale. I presentatori degli emendamenti non l’hanno presa bene e hanno accusato la maggioranza di trucchi e imbrogli. Ovviamente per loro era perfettamente legittimo e non era un trucco presentare un numero tale di emendamenti che se fossero stati tutti effettivamente discussi e votati avrebbero impegnato il Parlamento in una discussione di oltre sei mesi. Neppure costituiva un problema il fatto di avere votato l’emendamento del senatore Gotor che aveva la stessa struttura riepilogativa di quello Esposito Insomma: due persi e due misure.
QUI il video del mio intervento in aula
Qui di seguito il testo dell’intervento.
COCIANCICH (PD). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà, così finalmente ci illustra la posizione.
COCIANCICH (PD). Signor Presidente, intervengo a nome del Gruppo del Partito Democratico.
Sarò estremamente breve, ringraziando anzitutto il senatore Sposetti, che credo aveva lanciato una proposta che mi sembrava di estremo buon senso e che sicuramente, se fosse stata accolta, avrebbe consentito quel dibattito che molti, a parole, auspicano, ma che poi nei fatti non praticano. Mi riferisco a quel dibattito che è stato reso impossibile – è bene ricordarlo – dalla presentazione di ben 44.000 emendamenti. Perché se oggi ci troviamo qui a discutere senza il relatore… (Brusio).
CRIMI (M5S). Come no!
AIROLA (M5S). È una falsità
PRESIDENTE. Colleghi, dispongo la sospensione della seduta se non viene consentito al collega Cociancich di intervenire. (Brusio). Si guardano tutti in giro, ma non si sposta nessuno. Se c’è lo stesso tenore di atteggiamento, sospendo la seduta.
COCIANCICH (PD). La ringrazio, signor Presidente.
Come stavo dicendo, volevo ricordare che la ragione per la quale noi siamo giunti oggi in Aula a discutere senza il relatore è da ricondursi alla presentazione di un numero di emendamenti tale (44.000) da rendere di fatto impossibile il dibattito. Devo dire che è veramente difficile non solo il dibattito, ma anche parlare. Vorrei che il senatore Crimi, che io ascolto sempre con interesse, mi lasciasse parlare, perché credo che il rispetto sia la premessa.
CRIMI (M5S). Come no!
PRESIDENTE. Senatore Crimi, quando sarà il suo momento per intervenire, potrà replicare a quello che sta dicendo il senatore Cociancich.
AIROLA (M5S). Fanno scaricabarile costantemente! Violare la Costituzione per colpa degli emendamenti? Ma per favore!
CRIMI (M5S). Avevamo tre settimane, potevamo votarli tutti, quegli emendamenti!
PRESIDENTE. Senatore Cociancich, prego prosegua.
COCIANCICH (PD). La ringrazio, signor Presidente.
Il senatore Sposetti aveva lanciato un appello last minute ad un dialogo che, ne prendo atto, non è stato possibile, perché nessuno dei presentatori dei 44.000 emendamenti ha acceduto a questa richiesta. Oggi ci troviamo quindi a scegliere su un emendamento che ha un pregio: consta di 33 righe che spiegano in maniera molto chiara agli elettori e ai cittadini su quale legge elettorale noi stiamo operando una scelta.
È una legge elettorale che, voglio ricordarlo, giunge al termine di un dibattito durato più di un anno e mezzo e che ha trovato un punto di sintesi importante nella votazione che si è svolta alla Camera nel marzo dell’anno scorso, che in Commissione ha dato spazio ad audizioni, ad una discussione generale e ad un dibattito importante e che, a mio avviso, oggi trova una sintesi molto importante su alcune novità che vengono introdotte. Ad esempio, trovo di particolare rilevanza dal punto di vista civile il fatto che si introduca un’alternanza di genere maschio-femmina nelle preferenze: domani avremo un Parlamento che sarà composto per almeno il 40 per cento dal sesso minoritario. Trovo che questo sia un punto estremamente importante e qualificante.
È stato ricordato come questa legge elettorale consentirà di avere una maggioranza con un premio di maggioranza relativamente modesto: si arriverà ad un 55 per cento e ci sarà un 45 per cento lasciato all’opposizione.
Il punto delle preferenze è stata già dibattuto poc’anzi, ma vorrei ricordare che l’emendamento del senatore Gotor, che poc’anzi non è passato, riconosceva un 30 per cento di eletti da un listino e questo meccanismo che oggi viene introdotto forse ha un’incisività ancora maggiore: infatti su 100 collegi, quindi su 100 persone che verranno elette sulla base di una indicazione fissa, ci saranno per la maggioranza almeno 240 eletti con le preferenze, quindi sotto il 30 per cento, che era la soglia indicata anche dall’emendamento del senatore Gotor.
C’è sicuramente una questione che riguarda lo schieramento che non avrà la maggioranza, perché ci saranno per lo schieramento dell’opposizione 290 deputati; è chiaro che questa norma spinge anche le minoranza a coalizzarsi, perché è evidente che se le minoranze saranno estremamente frastagliate la loro rappresentanza sarà probabilmente limitata agli eletti indicati con i capilista bloccati, ma se le coalizioni avranno la capacità di unirsi e quindi anche di avviare un processo di trasformazione del nostro sistema politico in senso bipolare, che è un punto d’approdo da sempre auspicato nel nostro Paese, anche questo tema dei capilista bloccati non esisterà per la minoranza.
Infine, respingo con tutta la forza che ho l’accusa davvero ingiusta che qui si stia cercando di introdurre una legge con dei trucchi. Questo è un modo squalificante di rappresentare la realtà. Pochi minuti fa abbiamo votato, senza accoglierlo, l’emendamento presentato dal senatore Gotor, che proprio coloro che oggi accusano gli altri di trucchi hanno votato. Era un emendamento che aveva una funzione riordinativa praticamente di tutta la legge elettorale, così come l’emendamento presentato dal senatore Stefano Esposito.
LO GIUDICE (PD). Non è vero!
COCIANCICH (PD). Come si è potuto, pochi minuti fa, votare un emendamento, che di fatto riassumeva tutta la legge elettorale e che andava bene, mentre adesso, siccome non è gradito il contenuto di questo emendamento, si accusa gli altri di fare trucchi? Questo è un modo totalmente inaccettabile di argomentare. (Applausi dal Gruppo PD).
Noi non facciamo trucchi, non ne abbiamo fatti, non abbiamo presentato 44.000 emendamenti. Noi presentiamo un emendamento che chiarisce al cittadino che cosa vuole il Parlamento. Leggendo queste 33 righe tutti potranno sapere domani come sarà la legge elettorale. Questo è il motivo, io credo anche morale, che giustifica il voto favorevole del Partito Democratico. (Applausi dal Gruppo PD).